ALLEVAMENTO DI LUMACHE: COS’È E COME AVVIARNE UNO

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Ti piacerebbe aprire un allevamento di lumache?
Ecco la guida completa ti permetterà di allevare lumache con un buon profitto.
Le conoscenze di base per aprire un allevamento di lumache
Le lumache, o elicidi, comprendono oltre 4.000 razze conosciute. Ma solo una minima parte è in grado di convivere con il clima temperato del nostro paese.
L’allevamento di lumache, o elicicoltura, non è praticato da molto tempo.
Però sono milioni di anni che l’uomo si ciba di loro.
Perfino nella cucina dei greci e dei latini si usavano ricette a base di lumaca.
E già da allora, le chiocciole, o meglio, le sostanze organiche da esse prodotte, erano utilizzate come rimedio a numerose malattie per via delle loro proprietà antibatteriche.
Tuttavia, solo recentemente, c’è stata la riscoperta del loro utilizzo in campo farmaceutico ed estetico.
Mentre lo sviluppo maggiore dell’elicicoltura ha riguardato il settore degli allevamenti di lumaca per uso gastronomico. Questo poiché la quasi totalità delle razze esistenti è commestibile.
L’ANATOMIA DELLE LUMACHE
Sono costituite da:
- un piede, che è la parte del corpo che tocca terra, attraverso cui il mollusco striscia sul terreno.
- Quattro tentacoli aerei, di cui due terminanti con gli occhi e due funzionanti come organi di senso.
- Una bocca, compresa fra i due tentacoli tattili, che serve per nutrirsi e da cui fuoriescono le uova.
- La lingua, contenuta nella bocca, cui si attacca il guscio, o conchiglia, prodotto dalla bava della stessa lumaca. Il guscio serve a proteggere l’animale e a ridurre l’evaporazione dell’acqua dal corpo durante il letargo.
- Organi interni esattamente come ogni altro animale, tipo cuore, polmoni ecc. Le chiocciole sono di genere ermafrodita, con organi genitali maschili e femminili. E l’innegabile vantaggio che, dopo l’accoppiamento, entrambi i soggetti depongono le uova.
Perché avviare un allevamento di lumache?
Prima di passare alle spiegazioni pratiche, vediamo perché dovresti avviare un allevamento di lumache.
Ancora non molto diffusa, l’elicicoltura è diventata uno dei nuovi business dell’agricoltura.
Si tratta di uno degli allevamenti più facili e redditizi e anche questo ha determinato una forte crescita del settore.
Oltre al fatto che il mercato ha capito le potenzialità delle lumache, investitori compresi, ma è ben lontano dal livello di saturazione.
Ciò significa che gli investitori sono propensi a mettere in gioco i loro capitali.
Ma ti rimarrà ancora abbastanza spazio per non dover subire una concorrenza spietata da parte dei concorrenti, con il gioco dei prezzi al ribasso.
Non pensare però sia una novità degli ultimi anni.
Nata all’inizio degli anni Settanta, da attività riempitiva poco conosciuta, è divenuta una vera e propria attività agricola.
Sempre più diffusa e praticata, la sua redditività è andata sempre crescendo.
LA LUMACA: SIMPATICO ANIMALETTO SIMBOLO DI LENTEZZA E PRUDENZA
Grazie al compianto Luis Sepulveda, la lumaca è divenuta anche icona di saggezza e di conoscenza del valore del tempo che fugge.
La lumaca ha grandi proprietà: oltre a essere raffinato cibo per intenditori è anche fonte di materia prima per farmaci e cosmetici.
Infatti la sua bava ha proprietà antinfiammatorie e antirughe.
La chiocciola non inquina, è ricca di proteine con una percentuale minima di grassi.
Considera che una porzione contiene meno del 2% di grassi. Ed è completamente priva di colesterolo, ma con una buona dose di proteine, vitamine e minerali.
Costituisce, soprattutto, l’emblema d’un circolo virtuoso che non distrugge l’ambiente.
LA LUMACA: NESSUNO SPRECO, TUTTO SI TRASFORMA E NIENTE SI BUTTA
Un ciclo ecosostenibile che, riappacificandosi con la natura, diventa a buon diritto un investimento etico.
Nonostante i grandi numeri, l’80% delle chiocciole consumate nel nostro paese proviene dall’estero. E si tratta di molluschi di raccolta non di allevamento.
Una differenza sostanziale, perché delle chiocciole di raccolta non conosciamo il tipo di terreno sul quale sono vissute, l’età e il loro tipo di alimentazione.
Questi sono fattori che influiscono molto sul gusto del prodotto. La chiocciola allevata ha una carne più morbida e un sapore definito, grazie al tipo di regime alimentare scelto.
LA CHIOCCIOLA FIGURA NEL MENU’ DI TANTI RISTORANTI
Ma il propulsore di un ulteriore slancio alla sua diffusione è stato l’interesse delle aziende farmaceutiche e cosmetiche alla bava.
Il Ministero della Salute, in una circolare del 2016, lo definisce “muco di lumaca”. Ha proprietà antibatteriche, antirughe, idratanti, lenitive e rigeneranti.
La bava viene estratta dal mollusco con un macchinario, il Muller One, studiato appositamente per non provocare sofferenza.
Uno strumento che permette all’animale di continuare a vivere e riprodursi.
ALLEVAMENTO DI LUMACHE IN ITALIA: IL GIRO D’AFFARI NEL 2019
Quello dell’elicicoltura è un mercato che non ha risentito della crisi e che offre vantaggiose opportunità d’investimenti.
Pensa che il giro d’affari intorno al business delle lumache in Italia è di CIRCA 300 milioni di euro. E sono circa 1000 aziende italiane che vi si dedicano e godono di ottima salute.
I NUMERI DELL’ELICOLTURA IN ITALIA NEL 2019
- oltre 10000 allevamenti in Italia su oltre 9000 ettari di terreno.
- 9200 lavoratori impiegati (tra diretti e indotto).
- +320% consumi in 10 anni che si attestano sulle 40000 tonnellate all’anno (dal 2010 a fine 2019) e la gran parte è importata dall’estero.
- Aumento dei prezzi al chilo per le lumache all’ingrosso da 3 a 5 Euro.
I dati sono stati diffusi dall’ANE, principale associazione di elicicoltori e da Coldiretti.
Secondo un’indagine di quest’ultima un italiano su 2 apprezza le lumache. E il consumo, dal punto di vista nutrizionale, è particolarmente indicato per chi deve seguire un’alimentazione priva di grassi.
Allevamenti di lumache che riescono a soddisfare meno della metà della domanda interna, stanno nascendo un po’ ovunque nel Belpaese.
E sono apprezzati per la capacità d’innovazione, la qualità e le caratteristiche specifiche del prodotto Made in Italy.
Le importazioni – precisa la Coldiretti – arrivano soprattutto dalle industrie di trasformazione francesi.
I loro stabilimenti in Turchia e soprattutto nell’Africa del Nord, esportano in tutto il mondo conserve di lumache con il famoso nome, di “escargot”.
Dalla raccolta spontanea all’allevamento di lumache
Dalla raccolta spontanea, ancora assidua in talune realtà della nostra penisola, si è passati all’allevamento specializzato.
La lumaca – sottolinea la Coldiretti – non è buona solo in umido, alla griglia o alla bourguignonne.
Infatti in Italia, accanto all’offerta più tradizionale si è passati alla produzione di specialità sempre più raffinate. Dal salame al liquore fino al caviale di lumaca.
Una prelibatezza consistente in uova perlacee con delicato profumo delicato di sottobosco, foglie di quercia e funghi.
Hanno capacità antiossidanti e addirittura afrodisiache, e possono arrivare a costare 100 euro per una confezione di 50 grammi.
Il boom vero e proprio esplode – rileva sempre la Coldiretti – nella cosmetica con la famosa bava di lumaca, in gel o crema.
È lei la vera protagonista dei trattamenti di bellezza perché riesce ad idratare e decongestionare la pelle, contrastare i radicali liberi e sollecitare la proliferazione cellulare.
ANTIBIOTICO NATURALE
Ma non solo, si tratterebbe di un vero e proprio antibiotico naturale contro l’acne e altre impurità.
Nella sua composizione la crema annovera, tra l’altro, anche il più comune collagene che aiuta a mantenere la tonicità dei tessuti.
Per le sue caratteristiche, la crema a base di concentrato di bava di lumaca promette di ammorbidire le smagliature. Oltre a rimuovere acne, attenuare cicatrici e contrastare le rughe.
Tant’è che, di fronte all’emergenza Coronavirus, l’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco ha fatto una particolare donazione.
Si tratta di una fornitura di bava di lumaca spray agli operatori sanitari di alcuni ospedali di zona costretti ad indossare per lungo tempo le mascherine.
“L’uso prolungato di questo dispositivo – spiega Simone Sampò, presidente dell’Istituto – provoca arrossamenti cutanei, irritazioni e screpolature. La bava di lumaca nella sua versione spray, quella con la più alta concentrazione, può essere il rimedio per evitare questi inconvenienti”.
L’applicazione della bava spray, prima d’indossare la mascherina, consente di proteggere la pelle esaltando il suo potere filmico.
Mentre l’utilizzo immediatamente successivo permette di sfruttarne le caratteristiche curative, rigeneratrici e lenitive.
LA BAVA DI LUMACA E’ UN TOCCASANA
In Sicilia è presente il più grande allevamento d’Italia, ma sono numerosi anche in Toscana e soprattutto in Piemonte.
Il Lazio, in particolare, è la regione dove si stanno avviando più allevamenti nell’ultimo anno.
Il consumo di lumache è cresciuto del 320% in 10 anni arrivando nel 2014 a 44 mila tonnellate. Una cifra pari ad almeno il doppio dei consumi registrati nei 15 anni precedenti.
Le regioni dove il consumo di lumache è maggiore sono: Sardegna, Puglia, Sicilia, Piemonte e Veneto.
In più il costo delle lumache è aumentato in 10 anni del 66%, da 3 a 5 Euro (prezzo al chilo all’ingrosso).
Attualmente non esiste una legislazione nazionale che regoli l’elicicoltura.
Si tratta di un’attività agricola che, insieme alle tecniche di allevamento, richiede particolare cura.
Dal benessere degli ortaggi e degli animali, agli attacchi degli insetti e predatori che possono portare un’alta mortalità.
Ma bisogna prestare attenzione anche alla selezione e spurgatura che sono le fasi più importanti.
Allevamento di lumache: un business redditizio
Una sola persona – precisa la Coldiretti – può gestire un impianto di 5000 metri quadri con una produzione media di 4-5 tonnellate l’anno.
Numerosi fattori rendono redditizio il business delle lumache. E, tutto sommato, sono imprese che non richiedono un elevato costo d’avvio.
Tieni presente che un allevamento della dimensione di un ettaro, a fronte di un investimento iniziale di circa 30.000 euro e ad un impegno medio di 18 ore settimanali, può portare a un fatturato annuo di oltre 70.000 euro.
Quindi, in un anno, un coltivatore riesce a guadagnare più del doppio del suo investimento iniziale. Questo avviene anche nel caso di piccoli allevamenti.
È infatti possibile avviare allevamenti di lumache di piccole e piccolissime dimensioni, anche in casa con poche migliaia o anche centinaia di euro.
Ma, in questo caso, per mantenere un alto margine di profitto, dovrai considerare la sola vendita al dettaglio. Perciò il tuo impegno lavorativo sarà inevitabilmente superiore.
E, come in ogni attività imprenditoriale, per gestire tutti gli aspetti organizzativi sono necessari metodo e consapevolezza.
Dovrai scegliere le strategie vincenti e prima comprendere il funzionamento di questo particolare mercato, conoscere i tuoi potenziali clienti e competitor.
Come avviare un allevamento di lumache
Cosa serve al futuro imprenditore per aprire un’azienda specializzata nell’elicicoltura?
Il metodo più diffuso di allevamento è quello all’aperto su terreno libero.
Prima di avviare un allevamento di lumache, studia approfonditamente il prodotto e il mercato attraverso una corretta formazione seguendo dei corsi specializzati.
Ce ne sono di ogni tipo un po’ ovunque presso allevamenti che poi rivendono anche prodotti.
Se possiedi una casa con un appezzamento di terreno, puoi allevare lumache in casa sfruttando il terreno circostante.
NON E’ CONSIGLIATO ALLEVARE LUMACHE IN CASA, IN UNA SERRA O IN UN CAPANNONE CLIMATIZZATI
Primo perché la lumaca allevata in luogo chiuso necessita di molte più cure per pulizia e nutrimento.
E poi perché, essendo i tempi di produzione piuttosto lunghi (tra i 12 e i 18 mesi), richiede un alto impiego di manodopera.
Infine la carne, in assenza di luce solare, resta poco consistente e alla cottura perde un’alta percentuale di peso.
Fra i sistemi all’aperto, quello riconosciuto come migliore è il sistema a ciclo biologico completo.
S’inseriscono le lumache da riproduzione nel recinto di riproduzione per farle accoppiare. Dopodiché, entrambi i soggetti della coppia sono in grado di deporre le uova.
Le larve nate dalle lumache da riproduzione (circa 15/ 20 esemplari per chiocciola riproduttrice) saranno poi messe all’ingrasso in appositi recinti ed infine vendute.
L’immissione di lumache da riproduzione avverrà soltanto il primo anno di attività, mentre, in quelli successivi, potrai utilizzare esemplari del tuo stesso allevamento.
Cosa occorre per avviare un allevamento di lumache
Quindi, dicevamo come prima cosa: il terreno.
Se non possiedi una terra di proprietà, dovrai acquistarla o affittare un terreno agricolo.
Non è un grosso problema, gli appezzamenti di terra non edificabile hanno oggi un valore di mercato molto basso. E gli affitti agricoli hanno costi contenuti.
In alternativa, ti puoi rivolgere a chi si accontenta della manutenzione del fondo e in cambio concede la terra in comodato d’uso gratuito.
Due caratteristiche sono imprescindibili: terreno buono e acqua.
Il terreno dovrà essere piuttosto umido ma privo di aree marcescenti o eccessivamente irrorate d’acqua.
Sono preferibili le aree pianeggianti, o con una leggera pendenza, importante che siano ben assolate
Pur con la dovuta presenza di zone d’ombra per consentire alle lumache di rinfrescarsi, idratarsi e nutrirsi.
Dal punto di vista chimico, sono preferibili terreni ricchi di carbonato di carbonato di calcio. Il calcare favorisce la formazione del guscio, perciò la sua percentuale sarà fra il 4 e il 15% del terreno.
LE CARATTERISTICHE DEL TERRENO
Le caratteristiche del terreno vanno selezionate in base alla specie che deciderai di allevare
Ci sono, infatti, alcune specie come l’Helix Aspersa e la Helix Nemoralis che sono in grado di vivere e proliferare in vari ambienti.
Mentre altre risultano essere più delicate e dovrai tenerne conto.
Per le dimensioni dell’appezzamento dove alleverai le tue lumache, ne esistono di ogni proporzione. Da 1.000 mq fino d 50.000 mq.
La scelta dipenderà sia dalle risorse che hai a disposizione sia dalla quantità di tempo che vorrai dedicare alla tua coltivazione.
Bisogna porre attenzione al clima. Ottima l’esposizione ai raggi solari, ma con temperature non superiori i 30°C.
Il forte vento potrebbe essere nemico delle tue lumache, quindi prediligi zone riparate.
Dovrai proteggere i tuoi animali dai danni procurati dalle sostanze tossiche che si usano in agricoltura. Diventa quindi indispensabile la recinzione perimetrale.
Meglio optare per una barriera in lamiera liscia, di spessore compreso fra i 3 e i 10 mm, alta ameno 70 cm per bloccare la fuga delle tue lumache.
Più una restante parte di 40 cm piantata a terra per scoraggiare l’accesso a talpe ed altri roditori nonché ai predatori come topi e rettili.
La lamiera deve essere liscia per impedire l’arrampicarsi d’insetti pericolosi come lo stafilino e la silfa che, avendo ali sclerificate, non possono volare.
In alternativa, puoi avvalerti di pannelli di plastica rafforzati con fibra di vetro o reti metalliche dell’altezza di due metri, interrate per circa 20 o 30 cm.
Dovranno essere leggermente elettrificate (4 o 6 Joule di potenza al massimo) per distogliere le lumache fuggitive dall’abbandonare l’area.
I recinti sono fondamentali per dividere l’allevamento in varie zone saranno necessari anche i recinti interni. Esistono solitamente due tipi di aree in cui è diviso un allevamento di lumache di terra.
E cioè zone per le lumache da riproduzione, destinate alla riproduzione dei molluschi che occupano circa un terzo della superficie.
Oltre a zone destinate alle lumache poste all’ingrasso, che si estenderanno per almeno i 2/3 dell’area complessiva.
Fra i recinti dovrai creare delle aree di passaggio diserbate di circa 1 mt per consentire le manovre di servizio.
Come reti di recinzione, è consigliabile utilizzare reti ad una o due balze in polietilene atossico alte almeno 105/110 cm.
Le più diffuse sono le Helitex (a due balze) o le Spiranet (ad una balza).
Sono brevettate appositamente per scoraggiare la fuga delle lumache e le invasioni di ospiti indesiderati come insetti o uccelli.
Indispensabile l’impianto d’irrigazione per idratare il terreno e le piante che le chiocciole mangeranno.
Devi procurarti anche qualche attrezzo, un tosaerba o un decespugliatore. E una macchina vangatrice, oltre a una motozappa, ma su appezzamenti più grandi avrai sicuramente bisogno di una fresa, da collegare ad un piccolo trattore.
Oltre agli utensili utili per la cura del terreno quali rastrelli, vanghe, falcetti e cesoie, potrebbe esserti utile un rimorchio agricolo. Va collegato al trattore per spostare le casse di lumache durante la raccolta.
Devi inoltre prevedere le attrezzature standard e gli arredi per l’ufficio o il piccolo magazzino. Come telefoni, cellulari, computer, stampante, software.
E, se decidi di effettuare la vendita diretta in azienda, bilancia e registratore di cassa.
Infine, avrai bisogno di casse di legno o sacchi in rafia per trasportare le tue lumache, gabbie di legno o plastica per lo spurgo. Non puoi fare a meno neppure delle celle frigorifere di varie dimensioni perché sono indispensabili per conservare le chiocciole dopo la raccolta.
Per l’allevamento di lumache ti servirà personale?
Oltre alle strutture, attrezzature e materie prime, alle volte è necessario disporre di personale qualificato. Dipende dall’estensione dell’allevamento.
L’avvio di un’azienda elicicola, potrebbe anche essere compatibile con lo svolgimento di un’altra attività, poiché le ore di lavoro settimanali per appezzamenti inferiori all’ettaro sono, in media, 18.
Quindi, per un piccolo allevamento potrai arrangiarti da solo, risparmiando sulla manodopera. Ma, con l’aumento delle dimensioni, avrai bisogno di collaboratori.
Quali materie prime acquistare
Sistemato così il terreno e procurati gli attrezzi, vediamo quali materie prime saranno necessarie per il primo anno di attività:
1) Chiocciole riproduttrici (circa 20/ 25 soggetti ogni mq).
Ossia le prime lumache che accoppiandosi produrranno le uova destinate a diventare i molluschi di futura commercializzazione.
Dopo il primo anno, per la riproduzione delle lumache potrai usare esemplari del tuo stesso allevamento, prendendoli da recinti diversi per ridurre la consanguineità.
2) Mangimi e sementi.
I semi, ne esistono di biologici per lumache, servono a far crescere le piante nei recinti dove mettere all’ingrasso le chiocciole per nutrirle con piante e ortaggi freschi.
Sono adatti: bietola, cavolo, cicoria, topinambur, finocchio selvatico, radicchio, girasole.
E anche piante aromatiche come rosmarino, menta, salvia, origano e carote. Oltre a piante finalizzate solo alla protezione dal caldo o dal freddo (il più utilizzato è il trifoglio).
3) Concimi, disinfestanti e derattizzanti. I concimi servono a rendere ricco il terreno di sostanze nutritive e minerali.
Mentre i disinfestanti servono ad eliminare insetti e parassiti che possono nuocere alle piante e alle stesse lumache.
I derattizzanti, infine, servono a tenere lontani ratti, topi, talpe ed altri roditori che si cibano di lumache.
Trattandosi di sostanze chimiche, prima di porre le chiocciole nel terreno disinfestato o derattizzato, dovrai osservare un periodo di bonifica.
Quali sono le razze di lumache commestibili
Nel mercato trovi chiocciole più pregiate, da consumare fresche, di solito di piccole dimensioni. Hanno carni tenere adatte per la vendita a ristoranti e negozi a un prezzo importante.
Oltre a lumache più grosse, meno saporite ma anche più resistenti, da vendere all’industria conserviera per la preparazione di sughi e piatti pronti.
La scelta indirizza la commercializzazione dei tuoi animali e determina le tue possibilità di guadagno.
La tipologia Helix Aspersa Muller è la più diffusa nei paesi mediterranei e negli allevamenti italiani. Piace anche agli allevatori francesi ed è la sola che si può coltivare anche al chiuso. Preferisce un clima mite, ma si adatta quasi ovunque. Conosciuta anche come “Zigrinata”, “Maruzza”, “Lumaca Ligure” si riproduce facilmente (circa 120 uova l’anno)
Helix Aspersa Maxima: molto meno diffusa perché si usa meno in cucina. Preferisce climi collinari e mondani e pesa oltre 20/25 grammi.
Una delle specie più importate in Italia è la Helix Pomatia: conquista molti palati. Ora però è meno diffusa perché altre specie sono più redditizie perché si riproducono in minor tempo. Ama i terreni ricchi di carbonato di calcio, in aree riparate dal vento e a temperature non troppo elevate. La chiamano anche Vignaiola Bianca per il colore della carne. La sua robusta conchiglia si usa anche per decorare i piatti.
ALTRE TIPOLOGIE DIFFUSE IN ITALIA
Helix Lucorum: si coltiva soprattutto nel centro Italia ed è molto diffusa in Emilia Romagna. La bassa qualità delle sue carni la rendono adatta per i prodotti conservati. Non è particolarmente redditizia. Cresce ovunque ed è conosciuta anche come Vignaiola Scura. La sua conchiglia ha una forma arrotondata.
Molto diffusa in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna è la Helix Aperta. Si vende a un prezzo elevato ma è poco richiesta dagli altri mercati e non è adatta all’industria conserviera perché il suo guscio è particolarmente fragile. Questa lumaca preferisce un clima più mite ed è chiamata anche Monachella oppure Cozza di Terra. Le sue dimensioni arrivano appena a 10 grammi ma la sua carne è molto saporita.
Eobania Vermiculata: non è molto diffusa in Italia perché il tasso di sopravvivenza delle larve è basso e il ricavo dalla vendita non è appetibile. Si vende soprattutto nei negozi e nei mercati, proveniente dalla raccolta spontanea. Il suo habitat è, principalmente, l’area costiera di Toscana, Lazio e isole. Lì la chiamano anche Rigatella per via delle striature della conchiglia. Si tratta della lumaca commestibile più piccina, pesa infatti solo 8 grammi circa.
LA LUMACHELLA O BOVOLO
Helix (Theba) Pisana: conosciuta anche come Lumachella o Bovolo, è allevata soprattutto in Sicilia e Sardegna. Si riproduce molto facilmente e meglio in luoghi dunali o nei pressi dei fiumi. La sua robusta conchiglia bianca, con striature scure, cela una carne chiara.
Quasi esclusivamente nell’Italia del Centro e del Nord si trova la Helix (Cepaea) Nemorali. Ama gli ambienti coltivati e ricchi di vegetali come i boschi, i giardini e gli orti. Il peristoma è scuro ma la conchiglia ha colori differenti, come rosa, giallo oppure marrone, a seconda di dove vive.
HABITAT DIFFERENTI
Helix (Cepaea) Hortensis: come la precedente ama gli stessi habitat ma è più piccina e il bordo della conchiglia è bianco.
Spesso al Sud e nelle isole si trova la Helix Naticoides perché ama un clima particolarmente mite. Durante l’estate si nasconde in buche dei terreni argillosi in cui vive, perciò si trova in vendita durante l’autunno. In Sicilia si usa molto in cucina, chiamandola Attuppateddi.
Achatina Fulica: lumaca esotica che sta conquistando l’interesse degli allevatori italiani. Ha un guscio bruno e affusolato, con bande chiare e si riproduce moltissimo, al punto di essere classificata tra le specie invasive. Proviene dall’Africa orientale quindi ama un tipo di clima caldo e umido. Piuttosto piccola rispetto alle altre della stessa famiglia, è preferibile mangiarla cotta perché non ha un sapore molto raffinato.
A questo punto ti sarai fatto un’idea del tipo o dei tipi di chiocciola da allevare. Perciò non ti resta che preparare il terreno e fare una bella scorta di chiocciole riproduttrici per dare il via al tuo allevamento redditizio!
Allevamento di lumache: i requisiti necessari per quest’attività
Iniziamo subito con un po’ di burocrazia.
Per avviare un allevamento di lumache devi:
- iscriverti al Registro delle Imprese Agricole presso la Camera di Commercio
- Aprire partita Iva.
- Iscriverti a Inps e Inail.
- In caso, oltre all’allevamento, tu venda anche i prodotti al pubblico devi conseguire l’attestato HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). E l’autorizzazione igienico sanitaria rilasciata dall’ASL competente.
Fortunatamente oggi tra ComUnica e regime forfettario è diventato più semplice, rapido e conveniente aprire un’impresa.
Lo strumento ComUnica, obbligatorio, consente d’inviare in via telematica tutte le informazioni dell’impresa e del soggetto che la costituisce.
Informazioni fiscali all’Agenzia delle Entrate, previdenziali all’Inps e assicurative all’Inail, tramite apposito software chiamato ComunicaStarweb “ComUnica”.
Lo trovi sul sito ufficiale del Registro delle Imprese.
Utilizzando questo strumento oggi è possibile aprire un’impresa e una partita IVA a costo zero e online. Le uniche spese da sostenere sono i Diritti di segreteria e l’Imposta di bollo.
LA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA D’APERTURA PARTITA IVA E’ IL MOMENTO IN CUI DICHIARARE AL FISCO IL REGIME CONTABILE SCELTO
Perciò, per accedere al Regime Forfettario e usufruire dell’imposta sostitutiva del 15%, al 5% per i primi 5 anni per le start up, bisogna avere i requisiti necessari già alla data della domanda di apertura.
Per avviare un allevamento di lumache non sono necessarie specializzazioni né esperienza. Ma, disporre di informazioni e avere seguito dei corsi, ti risulterà sempre molto utile. Devi coltivare passione e interesse.
Costruirai la tua professionalità imparando da chi già lavora nel settore e conosce i metodi di coltivazione.
Dovrai aggiornare le tue competenze leggendo riviste specializzate, visitando fiere ed esposizioni e stringendo relazioni con gli altri produttori.
Auspicabile visitare il sito web dell’Istituto internazionale di Elicicoltura e consigliabile l’iscrizione all’ANE – Associazione Nazionale Elicicoltori.
L’ANE raggruppa gli elicicoltori in Italia che praticano l’allevamento a ciclo naturale completo e l’unica riconosciuta dall’Associazione Italiana Allevatori.
I clienti target di un allevamento di lumache
Risulta di vitale importanza individuare il target di clientela della futura attività, specie se s’intende fare richiesta di finanziamento.
Esistono svariati metodi per iniziare a creare una rete di contatti.
Come tramite la vendita diretta online, canale che può raggiungere molti clienti: il marketing online può essere la strategia ottimale.
Pensa, ad esempio, a creare un sito web.
Vale la pena investire in questo settore per scegliere professionisti che sappiano strutturare e posizionare correttamente la tua pagina web all’interno dei motori di ricerca.
Oltre a sfruttare adeguatamente i social network, soprattutto Facebook, magari creando una pagina da sponsorizzare.
Se intendi concentrarti sulla vendita diretta offline, qui c’è da sbizzarrirsi, potrai partecipare ai mercati locali, alle sagre di paese, alle fiere specialistiche.
Oltre a farti conoscere, potrai confrontarti con i tuoi competitor per studiare qualcosa in cui differenziarti.
Ricordati della Fiera Agricola di Verona, la manifestazione più importante del settore che si tiene solitamente nel mese di febbraio. E che dedica all’elicicoltura uno spazio importante.
Seleziona negozi e supermercati, soprattutto quelli di piccole/medie dimensioni che sono molto spesso disposti ad acquistare dagli agricoltori locali.
Contatta consorzi di produttori e grossisti ai mercati ittici e ortofrutticoli. Una volta deciso il prezzo di vendita, sarà utile compilare più listini, in base alla clientela di riferimento.
Rivolgiti alle case cosmetiche. il settore della cosmesi ha puntato i fari sulla bava delle lumache, perché si è rivelato un ottimo rimedio antirughe.
SECONDO IL CANALE DI VENDITA PRESCELTO VARIA IL TIPO DI PRODOTTO RICHIESTO TRA LUMACHE VIVE, SURGELATE O CONSERVATE IN SCATOLA
Nella vendita diretta, ad esempio, l’interesse è quasi esclusivamente per lumache fresche già spurgate.
Ad eccezione dei grandi mercati ortofrutticoli e le fiere gastronomiche, dove c’è attenzione anche verso il prodotto pre-lavorato.
Ricorda che negozi, supermercati e botteghe di prodotti tipici, oltre che alle lumache vive, sono sempre più alla ricerca di prodotti alimentari derivati.
Come il paté di lumaca o i sughi pronti: sarà bene allora prestare attenzione a un packaging che renda ben riconoscibile il marchio della tua azienda.
Inoltre, perché non vendere le tue lumache riproduttrici ad altri allevatori?
Quali sono i tuoi competitor?
Sono essenzialmente tre:
- altri allevatori di lumache.
- Importatori stranieri.
- Raccoglitori liberi.
Abbiamo già visto come negli ultimi anni le aziende agricole dedite all’elicicoltura siano aumentate sia in quantità sia in dimensioni.
Un aumento sensibile, tanto che oggi l’appezzamento medio di un allevamento di lumache è intorno agli 8.000 mq. con la più alta concentrazione al Nord.
Va da sé quindi che i tuoi principali competitor s’identifichino negli altri allevatori di lumache.
Ancora oggi, pur con l’incremento della produzione “nostrana”, si continuano ad acquistare lumache in grande maggioranza dagli importatori stranieri.
Da quei paesi cioè dove la manodopera costa molto meno che da noi e possono offrire un prezzo inferiore.
Anche perché spesso si tratta di chiocciole raccolte in natura, senza i costi di un allevamento.
Un’altra complicazione del mercato è rappresentata dai raccoglitori liberi di lumache.
Queste attività sommerse sfuggono al fisco perciò sono difficilmente quantificabili. E difficile è capire quanto possano essere di disturbo alla tua attività.
Informati presso i futuri clienti se esistano nella tua zona raccoglitori abusivi.
Cosa devi fare prima di vendere le lumache
Dopo aver cresciuto le nuove lumache, prima di venderle dovrai svolgere tre passaggi:
- raccolta
- spurgatura
- confezionamento delle lumache
La raccolta si effettua prelevando le lumache vive dal recinto di nutrizione, con le mani o per mezzo di fogli di carta o sughero su cui si attaccheranno spontaneamente.
Occorrerà sfoltire le piante coltivate nel recinto e porre molta attenzione all’operazione.
I tuoi molluschi hanno un corpo e un guscio molto fragili e c’è il rischio di danneggiarle o ucciderle.
La raccolta si svolge da aprile a settembre (ottobre per quelle opercolate). Oppure a marzo e ottobre/novembre.
Anche se, potenzialmente, potresti raccogliere le tue lumache ogni mese dell’anno, purché i gusci siano sufficientemente resistenti da poter essere manipolati.
LA FASE DI SPURGO
Dopo la raccolta, si passa alla fase dello spurgo. Le lumache devono essere ripulite dai residui organici e dall’umidità.
Bisogna porle in cassette di legno o plastica all’ombra e a digiuno per una decina di giorni per essere certo che le interiora siano pulite.
Le lumache perdono peso e soprattutto umidità, il che permette loro di durare più a lungo dopo la vendita.
Terminato lo spurgo avviene lo scarto degli animali morti o troppo piccoli.
Quelli selezionati saranno conservati fino alla vendita in ambienti freschi e arieggiati.
Oppure in celle frigorifere con la temperatura mai superiore ai 6°C.
Ricordiamoci sempre che le lumache al momento della vendita devono essere vive.
L’ultima fase prevede il confezionamento delle lumache di terra.
Le riporrai in casse di legno o di cartone cerato piuttosto capienti destinate alla vendita all’ingrosso.
Mentre preferirai sacchi di rafia, reti o cassette di plastica, per negozi al dettaglio e ristoranti.
Come determinare il giusto prezzo
Alcune specie di lumache, come la Helix Pomatia, hanno un valore di mercato inferiore perché sono più diffuse e trattate.
Le specie meno commerciate possono essere scambiate a un prezzo superiore.
In generale, la vendita diretta in azienda e quella rivolta a ristoranti e negozi al dettaglio consentono l’applicazione di un prezzo più alto da parte dell’allevatore.
Ovviamente a patto di mantenere elevato lo standard qualitativo del suo prodotto.
Dovrai applicare prezzi inferiori invece a grossisti e mercati ortofrutticoli dove, di solito, la contrattazione riguarda grossi stock di prodotto.
È fondamentale individuare il giusto prezzo di scambio sia per il prodotto fresco sia per quello conservato o lavorato (sughi pronti o paté di lumache).
Sappi che, normalmente, il prodotto lavorato ha un prezzo 5 volte superiore a quello delle lumache vive.
Promozione e strategie di marketing
Anche in questo caso si ragiona in base alle dimensioni e al budget.
Un piccolo coltivatore di lumache, senza grandi capitali, sfrutterà strumenti di marketing gratuiti.
Ad esempio il passaparola, l’iscrizione a siti internet di settore e la partecipazione a fiere, sagre e feste paesane.
Luoghi in cui la presenza di uno stand può offrire delle degustazioni gratuite e distribuire materiale informativo.
Un allevatore di medie dimensioni, potrà spingersi in iniziative più complesse, come la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie su giornali locali.
Un coltivatore di lumache, dotato di un’ampia azienda e di grandi disponibilità, potrà investire acquistando spazi sulla carta stampata all’interno di riviste specializzate.
Oppure creerà spot pubblicitari destinate a emittenti radiofoniche o televisive.
Sono tutti metodi promozionali validi, come realizzare cartelli pubblicitari in luoghi di interesse commerciale e turistico.
PARTECIPARE ALLE FIERE
Con un budget adeguato potrebbe partecipare a una fiera gastronomica di rilevanza regionale o nazionale.
In genere, le quote di adesione a queste manifestazioni, cui bisogna aggiungere il costo per l’allestimento dello stand, risultano proibitive per un piccolo e medio allevatore.
Ma potrebbero essere valutate da un allevatore più grande, interessato a farsi conoscere al di fuori del proprio territorio.
L’iscrizione ad una delle associazioni di categoria consentirà di sviluppare delle sinergie con cui improntare iniziative promozionali condivise.
Infine non devi sottovalutare le strategie di web marketing e social media marketing.
Pur essendo il settore dell’elicicoltura a basso grado di innovazione, nulla toglie che tu possa sfruttare al meglio le nuove tecnologie applicate al marketing!
Avere un sito internet così come una pagina Facebook, ti aiuterebbe ad accrescere la tua visibilità probabilmente più e meglio delle strategie precedenti.
Occhio a siti e blog in cui si parla di prodotti tipici ed agricoltura. Cerca di attivare delle campagne su Google Adwords , strumento ideale ad aumentare la visibilità del tuo prodotto in rete. E studia se può esserti d’aiuto organizzare una forma di e-commerce.
Costi di avviamento
Solitamente, quando si parla di costi sono note dolenti. Invece, in questo caso, è un motivo in più per favorire tale scelta. A fronte del profitto, il capitale iniziale è relativamente contenuto.
I costi al dettaglio sono ovviamente una stima, ma sufficientemente esatta per fare le opportune considerazioni.
Per circa 10.000 mq di terreno devi acquistare:
- Recinzione: con un costo stimato di 15.000 euro, è uno degli aspetti più importanti per l’allevamento, perché serve a proteggere le lumache.
- Disinfettanti: circa 1.000 euro.
- Piante:particolari specie che per alimentare le lumache, circa 1.000 euro.
- Lumache fattrici: costo stimato circa 10.000 euro. Ne occorreranno almeno 50.000 esemplari.
- Apertura partita Iva, adempimenti burocratici e commercialista: circa 2.000 euro. Ma ricordati delle associazioni di categoria e dei commercialisti che risolvono le pratiche tramite collegamenti Skype.
Perciò, con un investimento di poco inferiore ai 30.000 euro, hai la possibilità di avviare nel migliore dei modi il tuo allevamento.
Chiaramente, a questo, dovrai aggiungere il costo del terreno. Ammesso tu non ne abbia già uno, difficilmente stimabile perché varia da zona a zona e secondo molteplici fattori.
ALCUNI MODI DI OTTENERE I FONDI PER L’AVVIAMENTO
Nonostante l’investimento necessario per avviare un allevamento di lumache sia abbastanza abbordabile, potresti comunque non disporre di tale importo.
Normalmente esistono due canali per accedere al credito: le banche e i finanziamenti a fondo perduto.
Nel primo caso, vista la benevola attenzione degli investitori verso l’elicicoltura, quel che ti serve sono delle adeguate garanzie.
E, qualora tu le possegga, non dovresti incontrare problemi nell’ottenere il credito desiderato.
Nel secondo caso, per questo settore sono previste delle particolari agevolazioni, sotto forma d’incentivi provenienti sia dall’Europa sia da alcune Regioni.
In merito al discorso delle agevolazioni, sappi che se rientri nelle categorie considerate “svantaggiate”, avrai sicuramente un canale preferenziale nell’accedere al credito.
Tra queste troviamo le donne, i giovani e i residenti nelle regioni del Sud Italia. Da qualche tempo anche le regioni del Nord hanno cominciato a mostrare attenzione al settore e a concedere agevolazioni in tal senso.
Oltre ai finanziamenti a fondo perduto dai anche un’occhiata al progetto di Invitalia e al Bonus Imprese.
Il PSR, cioè il Piano di Sviluppo Rurale, ha previsto per gli anni dal 2014 al 2020, una serie di agevolazioni economiche. Quindi di finanziamenti, in cui una quota è a fondo perduto. E la rimanente parte viene concessa sotto forma di prestito a tasso agevolato.
Nella fattispecie il PSR, ha previsto una quota a fondo perduto che parte dal 60% del capitale ottenuto, per arrivare anche all’80% in alcune regioni a forte vocazione agricola ma svantaggiate economicamente.
Anche questo fattore, realmente interessante, potrebbe essere inserito di diritto nei motivi per cui avviare un allevamento di lumache.
LE AGEVOLAZIONI REGIONALI
A seconda dalla regione in cui risiedi o in cui hai deciso di ubicare il tuo allevamento va consultato il relativo sito web.
Qui sono pubblicati i bandi con i relativi stanziamenti e i requisiti per ottenerli, perché sono aspetti che variano al variare della zona geografica di appartenenza.
Le regioni che stanno mostrando un’attenzione particolare al settore, sono Campania, Lombardia, Sardegna e Piemonte.
CAMPANIA
Due misure per agevolare l’avvio di un’attività di elicicoltura.
La prima consiste nel sostenere gli investimenti nelle aziende agricole con la finalità di migliorare la loro competitività e redditività.
Ci sono alcune spese ammissibili, tra cui quelle per acquistare nuove attrezzature, macchinari, brevetti, ed altro.
La seconda misura prevede degli investimenti per il ricambio generazionale, dove ovviamente sono aiutati i giovani agricoltori ad insediarsi nel territorio con le loro attività.
Per beneficiare di tale contributo, non dovrai avere più di 40 anni.
LOMBARDIA
Il bando degli incentivi è destinato ai giovani che decidono di avviare un’attività, come quella dell’elicicoltura, ed è sotto forma di premio. L’ammontare di questo premio è di 30.000 euro nel caso decidessi di ubicare il tuo allevamento in zone di montagna, considerate svantaggiate. Oppure di 20.000 euro nelle altre zone, e viene liquidato in due rate.
SARDEGNA
Il PSR regionale prevede più finanziamenti ai quali poter accedere.
Quelli destinati al settore agricolo, quindi anche agli allevamenti di lumache, stanziano fondi in conto capitale fino al 60% delle spese ammissibili in zone svantaggiate.
E fino al 40% per le altre, percentuali che salgono rispettivamente al 70% ed al 50% nel caso di agevolazioni destinate ai giovani.
Ma l’attenzione che la regione Sardegna mostra verso il settore, non finisce qui. E’ previsto, infatti, anche un finanziamento massimo di 3.000 euro volti a coprire i costi per ottenere le certificazioni di qualità, come DOP e IGP.
Questo è un dato significativo che dovrebbe farti riflettere sulle reali opportunità del settore.
Non ti viene data una “mano” solamente per avviare la tua attività, ma anche per perfezionarne gli standard qualitativi.
Le misure messe a disposizione dalla regione Sardegna non sono finite qui, per questo motivo ti rimandiamo al sito web ufficiale.
PIEMONTE
In questo caso, le misure previste hanno come obiettivo l’aumento della sostenibilità e della redditività delle imprese agricole, incluse quelle di elicicoltura.
Come in altre regioni, si tende a preferire il ricambio generazionale, riservando larga parte dei fondi a persone con età compresa fra i 18 e i 40 anni.
L’importo coperto dalle agevolazioni, copre fino al 40% delle spese ammissibili.
Come avrai intuito, è impossibile trattare in poche righe la moltitudine di agevolazioni e prestiti a fondo perduto che l’Europa e le Regioni concedono.
Per questo motivo, il primo passo che dovrai fare, è ovviamente quello di consultare il sito web della tua regione di appartenenza.
COME OTTENERE I FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO
Anche in questo caso, le procedure per accedere ai finanziamenti a fondo perduto, variano secondo la regione. Ma esistono alcuni punti in comune.
Imprescindibile per tutte è la presentazione di un progetto, quindi un business plan, ovviamente convincente.
Prima di avviare e gestire un allevamento di lumache, una buona pratica consigliabile, è di seguire dei corsi specializzati. In modo da ottenere una corretta formazione e informazione.
Il business plan dovrà prevedere come migliorare la resa delle lumache, come utilizzare meno acqua, come utilizzare meno suolo. E poi come produrre lumache in ogni periodo dell’anno.
Dovrà inoltre contenere le previsioni sui costi, sulle vendite, le strategie di marketing, il punto di pareggio e tutte quelle voci che serviranno ad indicare i tuoi obiettivi e come intendi raggiungerli.
Dovrai identificare il target di mercato cui vuoi rivolgerti, come e dove trovarlo, e come intendi comunicare con i tuoi futuri clienti.
COME ACCEDERE AGLI INCENTIVI
Intendi dunque investire il tuo futuro nel settore degli allevamenti di lumache perché fortemente in crescita?
Ti riassumiamo i punti principali per accedere ai finanziamenti a fondo perduto e avviare una nuova attività di elicicoltura.
Chi può accedere agli incentivi?
- Giovani under 36 o 40, disoccupati, donne e residenti in alcune regioni d’Italia che vogliono avviare l’attività, sia come start up, che come micro impresa.
- Imprese già avviate, ma ubicate su territori svantaggiati. Una pagina a cui fare riferimento per trovare i dettagli dei singoli bandi, in base alla categoria di appartenenza, è invitalia.it
L’agenzia di proprietà del Ministero dell’Economia ha il preciso compito di gestire gli incentivi statali per lo sviluppo.
Sul sito di Invitalia, trovi tutte le informazioni inerenti i prestiti a fondo perduto.
E, inoltre, ti sarà possibile scaricare tutta la documentazione necessaria per accedervi e presentare correttamente la domanda.
I guadagni di un allevamento di lumache
Ora sai come avviare un allevamento di lumache, ma vorrai avere informazioni su come guadagnare con quest’attività.
Nell’elicicoltura i guadagni derivano principalmente dalla vendita di lumache spurgate e confezionate.
Tuttavia potresti aggiungere dei servizi sia per i consumatori sia per altri allevatori.
In più, oltre alla vendita di lumache vive, potresti proporle conservate e surgelate, oppure bell’e cucinate.
Infine, potresti arricchire la tua proposta con prodotti derivati, ad esempio il caviale di lumache.
O ancora sughi pronti e altri condimenti a base di lumache. E specialità come il paté di lumache, realizzato mischiando i punti più succulenti della carne di lumaca con altri ingredienti.
Come, ad esempio legumi, spezie o vegetali, impiegando non solo la carne ma anche altri elementi come le uova o la bava.
DIFFERENZIARE TI ASSICURA RICAVI ANCHE NEI PERIODI IN CUI NON PUOI RACCOGLIERE LE CHIOCCIOLE
E non possiamo dimenticare le proprietà medico-estetiche della bava. Ma a chi venderla?
Si possono preparare sciroppi fluidificanti per la tosse e creme cosmetiche, perché è ricca di polisaccaridi, acido glicolico, collagene, elastina e vitamina E.
Per estrarre le secrezioni si usa una speciale macchina cui abbiamo già accennato, brevettata presso l’Istituto nazionale di Cherasco.
Non comporta alcun danno all’animale che dunque può essere di nuovo immesso nella coltivazione (MullerOne – Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco).
Puoi anche vendere le chiocciole come fattrici ad altri allevatori, anche per evitare il problema della consanguineità nei recinti.
E organizzare degustazioni all’interno del tuo allevamento, dei veri e propri workshop. O, anche, corsi di formazione destinati a persone desiderose di apprendere come avviare un allevamento di lumache, proprio come te.
CONCLUSIONI
Dopo tutto ciò che hai letto, ti sei convinto che si tratta di un business particolarmente interessante?
Pensiamo proprio che lo sia e puoi aver deciso di avviare un allevamento di lumache, dopo aver visitato i siti web ed i blog specialistici del settore.
Avrai avuto ulteriori conferme su quanto sia appetibile questa attività partecipando a qualche incontro. Oppure frequentando qualche corso di formazione.
E poi hai anche scoperto che esistono delle agevolazioni regionali.
A questo punto non ti resta che fare un business plan efficace, secondo la tua disponibilità economica. E individuare il terreno giusto per avviarla.
Secondo questi due ultimi fattori deciderai che tipo di chiocciole allevare, se lavorerai da solo o in società e quanto tempo dedicare all’allevamento.
Sono scelte che determineranno non solo il tuo progetto di partenza ma anche i guadagni in base alle strategie di vendita.
Come hai compreso da questa guida, il settore è molto vivace e fonti cui attingere per informazioni e aiuto non mancano di certo.
Perciò, raduna tutto il coraggio e l’entusiasmo di cui disponi e mettiti al lavoro!
Vuoi aprire una nuova attività, ma non hai ancora trovato il settore giusto?
Eccoti alcune idee per aprire un’attività e avere successo.

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.
Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo la prossima.
Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.