ALLEVARE LUMACHE: COME FUNZIONA L’ELICICOLTURA

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L’elicicoltura, ovvero allevare lumache a scopo alimentare, non è un’attività molto comune.
Ed è anzi un settore ancora poco esplorato nel mondo dell’imprenditoria.
Ciò è dovuto alla scarsità di conoscenze e informazioni circa i possibili vantaggi o svantaggi ai quali si può andare incontro investendo in questo campo.
Nonostante ciò, l’interesse per la produzione in allevamento è molto aumentato negli ultimi anni.
E, di conseguenza, il settore sta sperimentando una crescente domanda.
Questo perché le lumache non solo sono considerate una prelibatezza gastronomica, ma rivestono sempre maggiore importanza in ambito cosmetico e farmaceutico.
ALLEVARE LUMACHE E’ UN BUSINESS INTERESSANTE
Allevare lumache è una prospettiva sia per chi desidera creare un’attività imprenditoriale e investire in questo campo, sia per chi desidera svolgerla a livello puramente hobbistico, magari affiancandola all’orto.
Questa piccola panoramica sull’argomento si propone di indagare l’aspetto economico. Oltre alle tecniche di allevamento e i vari lavori necessari, la commercializzazione. E, inoltre, i possibili introiti derivanti da questa particolare attività agricola.
ELICICOLTURA: GLI INVESTIMENTI PER ALLEVARE LUMACHE
Innanzitutto, prima di avviare un allevamento è importante acquisire delle conoscenze approfondite in materia.
E poi disporre di terreni idonei alla crescita di questi molluschi. E’ inoltre consigliabile apprendere diversi metodi di coltura da altri produttori prima di decidere il proprio.
Questo perché, come tutti i lavori agricoli, anche l’allevamento delle chiocciole è un’attività impegnativa.
E chi si mette alla ricerca di un facile guadagno rischia di perdere tempo e denaro. Le lumache richiedono, infatti, un investimento iniziale non indifferente.
Bisogna acquistare materiale per la recinzione e per la semina specializzata, disinfettanti e derattizzanti.
Oltre a riproduttori e altre attrezzature come un motocoltivatore per lavorare la terra, un decespugliatore per contenere le erbacce.
E poi contenitori e celle frigorifere per conservare le lumache raccolte per la vendita. A questi si aggiungono i costi di confezionamento, di marketing e per la burocrazia.
Al fine di incentivare l’elicicoltura molte regioni hanno stanziato degli aiuti pubblici. Soprattutto per agevolare la fase iniziale di apertura dell’impianto e incentivare l’avviamento di questa attività imprenditoriale.
ELICICOLTURA: IMPOSTARE UN ALLEVAMENTO
Fondamentale per l’allevamento di lumache risulta la scelta del metodo, del terreno e del tipo di lumache. Sì perchè la qualità dei riproduttori scelti determina la produttività dell’azienda.
METODO DI ALLEVAMENTO
Alcune aziende elicicole preferiscono tenere le lumache al coperto per non preoccuparsi di agenti climatici o predatori.
Ma l’allevamento può avvenire tranquillamente all’aperto. Questo perchè il clima italiano permette alle chiocciole di vivere senza la necessità di serre.
Il sistema tradizionale per allevare le lumache prevede di tenerle in due aree distinte.
Una dedicata alla riproduzione dove i gasteropodi si moltiplicano, e una all’allevamento dove essi crescono e ingrassano.
Esiste anche la possibilità di predisporre un’unica vasca di allevamento, in cui si svolge tutto il ciclo vitale.
L’IDEALE SAREBBE ALLEVARE LUMACHE ALL’APERTO
Poiché le lumache per crescere hanno bisogno di luce, l’ideale sarebbe l’allevamento all’aperto.
Per questo motivo è necessario utilizzare delle strutture protettive per salvaguardarle affinché non vengano attaccate da predatori, come roditori e uccelli.
Parte importante per la corretta gestione dell’allevamento consiste, come anticipato, nella realizzazione di un recinto esterno con reti per lumache, balze anti fuga e una parte interrata.
Un sistema di allevamento di lumache efficace è il metodo Madonita.
E’ stato creato dal mix degli elementi più importanti di ogni sistema usato sia in Italia che all’estero.
Una tipologia di allevamento che permette di produrre grosse quantità di lumache in tempi brevi con il minor investimento possibile, garantendo allo stesso tempo un’altissima qualità del prodotto.
REQUISITI DEL TERRENO
Per iniziare un allevamento di lumache all’aperto serve per prima cosa il terreno, la cui scelta dovrà prendere in considerazione diversi fattori.
Andrà ad esempio evitato un terreno argilloso o troppo compatto, in quanto i ristagni d’acqua che potrebbero crearsi farebbero annegare i molluschi.
Un fattore da considerare è anche la pendenza, che non deve superare il 30%, andando comunque a preferire aree pianeggianti.
E’ inoltre importante che il terreno sia assolato, ma non privo di zone d’ombra in cui le lumache possano idratarsi e nutrirsi.
Dal punto di vista chimico, sono preferibili terreni ricchi di carbonato di calcio, poiché favoriscono la formazione del guscio.
Le dimensioni dell’appezzamento, infine, dipendono sia dalle risorse disponibili che dalla quantità di tempo a disposizione per la coltivazione.
A questo punto si può procedere alle varie fasi di lavorazione del terreno.
Consistono nell’aratura profonda e nella fresatura, fondamentali perché preparano il terreno alla futura semina degli ortaggi di cui le lumache si nutriranno.
E soprattutto perché muovono gli insetti predatori risiedenti nei primi 10 cm di terra, rendendo efficiente la disinfestazione successiva.
I vegetali seminati fungono da alimento, come bietola, cavolfiore, radicchio e broccoli.
E da habitat, come le foglie di insalata che permettono alle lumache di proteggersi dal troppo caldo in estate e dal freddo in inverno.
Infine, il terreno va costantemente pulito e irrigato, in modo da ottenere un habitat ottimale per lo sviluppo delle lumache.
QUALI RIPRODUTTORI ACQUISTARE
La successiva decisione da prendere riguarda l’acquisto delle prime lumache, ovvero i riproduttori, che dovranno garantire individui resistenti e produttivi.
Esistono diverse razze ognuna con determinate caratteristiche: dimensione, capacità riproduttiva, resistenza agli agenti esterni e sapore della carne.
Le lumache più diffuse negli allevamenti per le buoni dimensioni, velocità di crescita e riproduzione, e il pregio della carne sono la Cornu Aspersum e la Helix Pomatia, nota come Borgognona.
Per avviare l’allevamento, all’inizio della primavera, vengono inserite nel terreno recintato le chiocciole fattrici, destinate ad accoppiarsi e riprodursi.
Nel modo e nel momento opportuno viene effettuata la raccolta delle lumache.
Solo in seguito, per poterne mangiare o venderne la carne, è necessaria una fase di spurgo, affinché i molluschi si conservino perdendo umidità e depurandosi dalle feci.
In questo ciclo occorre considerare anche il letargo estivo e invernale, un periodo di riposo fondamentale per la salute dei molluschi.
ELICICOLTURA: QUANTO E COME SI GUADAGNA
Prima di iniziare a guadagnare allevando lumache è bene studiare attentamente il settore e imparare il lavoro rendendosi conto dell’impegno richiesto.
Detto ciò, bisogna tenere a mente che il guadagno dell’allevamento è molto variabile. E dipende per una grossa parte dalla commercializzazione.
Per massimizzare i guadagni una strategia prevede di arrivare al cliente senza intermediari, presentando il prodotto finito, attività che richiede molto tempo ed energie. In alternativa è possibile avvalersi di rivenditori, negozi di alimentari e ristorazione.
Così si rinuncia a una porzione di guadagno, a fronte però di un minore impegno di marketing.
L’alternativa ideale per chi non intende impiegare tempo nella fase di vendita prevede di rivolgersi a consorzi o grossisti, vedendo però sfumare una grossa fetta di rendita.
LA CARNE, LA BAVA E LE UOVA
Parlando degli utilizzi commerciali, allevare lumache è interessante perché da esse derivano tre prodotti che vengono venduti generando guadagno per chi fa questo mestiere: la carne, la bava e le uova.
L’utilizzo primario delle lumache è alimentare, poiché sono un alimento ricercato e molto apprezzato in gastronomia.
In alcuni paesi, come Francia e Spagna, la loro carne è un piatto molto diffuso. Anche in molte zone d’Italia le lumache sono parte della cucina tipica.
Per comprendere l’opportunità di inserirsi nel mercato delle lumache basta considerare che l’elicicoltura italiana non soddisfa la richiesta interna e che ogni anno vengono importate tonnellate di carne di lumaca.
Ma il loro impiego non si limita solamente alla gastronomia. Non tutti sanno che il muco che lasciano le lumache, la cosiddetta bava, è una sostanza ricchissima di proprietà e molto richiesta sul mercato.
E rappresenta un’altra importante fonte di reddito. L’allantoina che contiene, è la ragione del suo impiego in ambito farmaceutico, per il suo potere cicatrizzante.
Così come nella cosmesi è usata moltissimo nella realizzazione di creme e unguenti di bellezza, proprio per il suo effetto rigenerante sulle cellule della pelle.
Parallelamente allo sviluppo della cosmesi naturale, la bava di lumaca è diventata un prodotto di alto valore.
Anche le uova di lumaca sono ricercatissime e il consumo del cosiddetto caviale di lumaca o “perle di Afrodite”, nonostante sia una novità per la gastronomia italiana, sta riscuotendo un grande successo.
Le uova vengono vendute a prezzi molto elevati. Questo perché la loro raccolta comporta un lungo lavoro manuale e perché ogni uovo potrebbe potenzialmente sviluppare una chiocciola.
ELICICOLTURA: CONCLUSIONI
I motivi per intraprendere l’elicicoltura sono molteplici. Principalmente risiedono sia nella passione verso un lavoro all’aria aperta che nella ricerca di una professione redditizia.
Sarebbe controproducente tuttavia pensare che questo settore offra facili guadagni. Già, perchè servono competenze, impegno e perseveranza come in tutti i lavori agricoli.
Un aspetto negativo di questa attività, soprattutto all’inizio, è rappresentato dall’elevato tasso di mortalità delle lumache, poiché ogni lumaca è in grado di produrre solo circa quaranta uova all’anno, delle quali ne sopravvivono all’incirca la metà.
Solo una volta raggiunta l’età adulta, ovvero dopo due anni di vita, esse potranno essere immesse sul mercato.
Infine, essendo l’elicicoltura un’attività agricola a tutti gli effetti, occorre considerare l’aspetto burocratico.
Per la realizzazione degli impianti è necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese agricole, l’apertura di una Partita Iva e di un conto fiscale.
Oltre all’Iscrizione all’Inps e all’Inail, nonché il rispetto di tutte le normative igieniche reperibili presso le ASL regionali.
Prima di intraprendere questo percorso sarebbe dunque consigliabile fare una prima sperimentazione a livello hobbistico. Si inizia con un allevamento di piccola dimensione, per poi crescere gradualmente.

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.
Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo la prossima.
Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.