APRIRE PARTITA IVA: COME E PERCHÉ


Daniel de Mari

Daniel de Mari

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare. Fondo un'azienda, la rendo autonoma, fondo  la prossima. Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.

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APRIRE PARTITA IVA: COME E PERCHÉ?

Vediamo assieme le modalità e le motivazioni che accompagnano la scelta di aprire partita IVA.

Ti ricordi quando hai aperto il tuo primo conto in banca? Di solito è qualcosa che resta in mente come ogni momento legato a un evento importante della nostra vita.

La sensazione di avere per la prima volta dei soldi propri è sicuramente qualcosa di piacevole, intenso, che però può mettere anche un po’ di paura.

Aprire partita IVA è un passo ancora più importante, anche se ci assomiglia un po’ per la carica di potenzialità, ma anche di responsabilità, che possono entrare in gioco.

Gestire il denaro infatti non è una cosa semplice, si tratta invece di una delle attività tra le più complesse che svolgiamo. E in cui, come ci insegnano gli studi più recenti, non viene coinvolta soltanto la nostra sfera razionale.

Ma entrano in gioco molto spesso anche le emozioni e non sempre solo come elemento negativo.

L’intento di questo articolo è di presentarti in maniera semplice e chiara le principali informazioni che chi vuole aprire partita IVA deve sapere per non fare sbagli e riuscire a ottenere il maggior vantaggio possibile.

Sei pronto per cominciare?

Bene, a questo punto, la domanda più ingenua ma non banale che magari potresti farti è la seguente.

 

CHE COS’É LA PARTITA IVA?

IVA non è altro che una sigla che sta per “Imposta sul valore aggiunto”. Si tratta infatti di una forma indiretta di tassazione che incide sul consumatore di un bene o di un servizio.

Finora, dunque, è probabile che la conosci proprio da questo punto di vista. Nel momento in cui diventi invece tu stesso datore di quel bene o servizio, ecco che allora è necessario aprire partita IVA.

Stabilisce, infatti, la parte del tuo guadagno che andrà come imposta allo Stato, cosicché del tuo lavoro possano beneficiare non soltanto tu e la tua clientela ma anche la collettività.

MOTIVI PER APRIRE PARTITA IVA

Detto ciò, i motivi per cui si apre partita IVA possono essere diversi, ma li possiamo riassumere in due categorie principali:

  • Persone singole obbligate ad aprire partita IVA per regolarizzare la propria prestazione lavorativa, perché appartenenti alla categoria dei lavoratori autonomi. Come l’idraulico o l’elettricista, ma anche il medico, l’avvocato o il veterinario.
  • Persone che decidono liberamente di mettersi in proprio e passare da un lavoro dipendente o fatto di prestazioni occasionali all’apertura di una vera e propria attività commerciale, magari in società con altri.

 

Certo, anche se si tratta di una scelta obbligata, vale comunque la pena di valutare con attenzione le opzioni sul tavolo al momento dell’apertura di partita IVA.

In questo senso, per fare la scelta migliore ti consigliamo di chiedere aiuto al tuo commercialista o a un esperto del settore.

Oggigiorno troverai anche online numerosi siti che offrono la possibilità di guidarti nel processo di apertura di partita IVA.

In questo caso, considera però sempre con grande attenzione, come faresti nella realtà, l’affidabilità della società online a cui intendi rivolgerti.

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COME SI APRE PARTITA IVA

Concretamente comunque, l’apertura della partita IVA non necessita d’altro che di una comunicazione con l’Agenzia delle entrate, da effettuare entro 30 giorni dall’inizio dell’attività lavorativa.

Ciò che serve è la presentazione di un documento di identità e la compilazione di un modulo disponibile presso l’Agenzia stessa.

Che può essere il modello AA9/7 nel caso di una ditta individuale o di un lavoratore autonomo, oppure il modello AA7/7 se si tratta di una società.

 

Oggi è possibile recapitare la documentazione richiesta in diversi modi:

  • Recandoti personalmente presso l’Agenzia dell’Entrate, con i documenti in duplice copia.
  • Inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno.
  • Utilizzando il software predisposto sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il processo è completamente gratuito.

 

SCEGLIERE IL REGIME CONTRIBUTIVO

Aprire partita iva comporta di effettuare alcune scelte importanti. In particolare quella relativa al tipo di regime contabile che desideri applicare alla tua partita IVA. In quest’ambito sono sorte diverse possibilità in particolare negli ultimi anni.

REGIME FORFETTARIO

Con la legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018 si è infatti allargata la platea di coloro che possono aprire partita IVA con il cosiddetto regime forfettario.

L’unico limite è quello di avere ricavi non superiori a 65mila euro.

Questo regime prevede una tassazione fissa al al 15% che diminuisce al 5% con l’opzione flat tax start up per i primi 5 anni di nuova attività.

Il regime forfettario gode inoltre del notevole vantaggio di non dover imporre l’IVA sui prodotti e i servizi erogati, divenendo così maggiormente competitivi sul mercato.

Questo tipo di regime è dunque adatto in particolare a coloro che iniziano per la prima volta la loro attività.

Presenta infatti anche numerosi meccanismi antielusivi rivolti in particolare a coloro che sono proprietari, controllano o esercitano il proprio servizio in un’impresa già esistente.

 

REGIME ORDINARIO

L’alternativa al regime forfettario è invece il regime ordinario, che resta comunque preferibile per un tipo di attività più strutturata, che coinvolge un volume ingente di ricavi e in cui lavorano diverse persone. In particolare, l’obbligo di questo tipo di contabilità scatta se i ricavi superano i 65mila euro.

O comunque in caso di società di tipo S.p.A., S.r.l., S.r.l.s., S.a.p.a., società cooperative e mutue assicuratrici.

Oltre che per enti pubblici e privati, associazioni non riconosciute e consorzi, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.

Il regime contabile ordinario di partita IVA prevede comunque maggiori oneri fiscali. Anzitutto appunto l’imposizione dell’IVA sui prodotti e servizi erogati.

Inoltre si dovranno pagare le imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e sulle attività produttive (IRAP).

Infine rimane l’aspetto legato alla previdenza sociale. In alcuni casi, come quello del medico o dell’avvocato o di altri mestieri iscritti ad un albo professionale, sarà sufficiente versare i contributi all’ente previdenziale di riferimento.

Qualora invece questo non sia presente, come nel caso di artigiani e commercianti, si dovrà aprire una posizione presso l’INPS.

Nel caso poi che si attenda avviare un’impresa che svolge attività ad alto rischio, sarà necessaria anche l’iscrizione all’INAIL.

Un’impresa con regime fiscale ordinario è inoltre tenuta ad adempiere alcuni importanti obblighi fiscali che comprendono:

  • Emissione della fattura elettronica con i dati necessari all’identificazione.
  • Compilazione dei registri contabili.
  • Detrazioni delle operazioni soggette a imposta e non imponibili.
  • Dichiarazione periodica dell’IVA e annuale tramite Modello unico.

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ALTRI ASPETTI DA VALUTARE

Infine, come si è capito, l’apertura della partita IVA può essere la soluzione per regolarizzare tipi di attività e servizi tra loro molto diversi.

Conclusa la procedura, che può richiedere da un minimo di 24 ore a un massimo di 15 giorni, ti verrà assegnato un codice di 11 numeri che identificano il contribuente e l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di riferimento.

All’apertura della partita IVA, dovrai scegliere assieme al regime contabile anche il codice ATECO riferito all’attività svolta.

 

APRIRE PARTITA IVA: OPPORTUNITÀ E RISCHI

Questo tipo di codici, sono divenuti tristemente celebri con la recente pandemia di Cotid-19. Infatti indicavano le aziende che potevano continuare a lavorare in tempo di lockdown e quelle a cui invece veniva prescritto di chiudere.

Proprio alla luce di questo fatto, ti ricordiamo l’importanza di scegliere bene il tipo di attività che intendi andare a svolgere con l’apertura della partita IVA.

In particolare se si tratta di un’attività commerciale, non legata a un solido percorso formativo precedente, ma, magari alla volontà di cambiare mestiere, mettendosi in proprio dopo tanti anni di lavoro occasionale e dipendente.

Questa eventualità costituisce sicuramente l’aspetto più stimolante dell’apertura di partita IVA.

Come risulta chiaro da quanto detto, la sostenibilità di questo regime fiscale risulterà poi sempre più vantaggiosa quanto più i ricavi saranno elevati.

Specie negli ultimi tempi in cui la politica nazionale ha teso verso una tassazione il più possibile piatta per questo settore dell’economia.

Alcuni stati nell’Europa dell’Est e nel Nord Europa hanno spinto ancora di più in questa direzione, offrendo una tassazione fortemente agevolata per le imprese.

Questa è la ragione per cui molte aziende anche italiane sono portate alla delocalizzazione.

 

PRO E CONTRO

Inutile dire poi che l’attività a partita IVA comporta, al contrario, notevoli rischi in caso di insuccesso dato che la sua gestione è affidata alla sola responsabilità propria e dei propri soci.

Non si tratta dunque di un contratto di lavoro con specifiche garanzie concordate tra datore e dipendente.

Tra cui, ad esempio, periodi di ferie obbligatori, risarcimenti in caso di infortunio e altre comodità di questo tipo. Insomma, in poche parole, avremo tutti i rischi e i vantaggi di lavorare in proprio.

Certo, l’apertura della partita IVA risulta in questo caso consigliabile soprattutto per coloro che intendono stabilizzare un’attività che già svolgevano come singoli magari a carattere occasionale.

In questo caso infatti avevano ancora più vincoli tra cui la durata massima di trenta giorni per anno solare della prestazione e l’impossibilità di pubblicizzarla e ancora meno garanzie.

Comunque, tutto dipende dal volume della nostra attività. In particolare, esercitare prestazione occasionale è possibile fino a un guadagno limite di 5.000 euro. Quindi, come insegnano i filosofi, la virtù sta sempre nel mezzo.

Non è necessario aver fretta di aprire partita IVA quando la tua prestazione è ancora molto limitata. Ma non è altrettanto il caso di attendere troppo prima di farlo, al fine di entrare in maniera graduale all’interno di un regime fiscale comunque complesso e diversificato.

Nella tua scelta dovranno accompagnarsi sicuramente una buona dose di calcolo e progettazione, da una parte.

Ma anche, dall’altra, una buona capacità di intraprendenza e un po’ di coraggio nel saper rischiare. Questi gli ingredienti che se messi assieme nel modo giusto possono portare al successo.

 

GUARDANDO AL FUTURO

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da grandi incognite sul futuro e precarietà diffusa e questo si fa sentire sull’economia che rallenta.

Una situazione simile, ci permette però di cogliere forse anche meglio le opportunità e, se vediamo che alcuni tipi di attività inevitabilmente si chiudono, le nostre capacità possono comunque permetterci di puntare su settori in crescita e su nuove opportunità.

Ad esempio tutto il mondo delle consegne a distanza, sia di cibo, sia dei prodotti più vari, attraverso il commercio on-line o più localmente quello d’asporto.

In questo ambito, sempre più piede stanno prendendo le ormai numerosissime applicazioni che ci permettono di soddisfare, con pochi click sul nostro smartphone o tablet, i nostri bisogni più diversi.

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ADESSO TOCCA A TE

È probabile che in futuro aprire partita IVA sarà sempre più diffuso a causa del cambiamento nel mondo del lavoro e del mercato.

Sebbene ci siano persone che potrebbero scoraggiarti nel fare questo passo, io personalmente trovo avere partita IVA molto più conveniente di lavorare da dipendente.

Certo ci vogliono competenze e spirito d’iniziativa, ma ne vale sicuramente la pena.

In conclusione, il mio consiglio è di valutare bene la possibilità di lavorare in proprio attraverso le tue risorse emotive ed intellettuali.

L’importante è pianificare ed essere preparati per non lanciarsi senza un rischio calcolato.

A questo punto, l’apertura di partita IVA non potrà che apparirti come un semplice e conveniente adempimento di alcuni obblighi formali, al fine di realizzare i tuoi obiettivi.

 

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