Chiusura SRL: la procedura corretta da seguire

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La chiusura SRL può essere causata da diversi fattori di ordine economico, organizzativo, gestionale o giudiziario. Possono essere dunque piuttosto variegati i motivi che spingono i soci o il singolo imprenditore a chiudere l’attività. L’importante è che il processo di chiusura SRL venga eseguito in modo corretto e a norma di legge.
Innanzitutto è bene sottolineare che la chiusura SRL è suddivisa in fasi. La prima fase concerne l’accertamento delle cause che hanno portato alla chiusura della società. In pratica, andranno sviscerati i motivi per cui si è deciso di interrompere il progetto. E, di conseguenza, capire se sia possibile recuperare il progetto di business o se oramai non esistono più i presupposti per il suo funzionamento.
A seguire, verrà fatta la liquidazione della società e la cancellazione della ditta dal Registro delle Imprese. Entrambe le situazioni possono essere seguite e coordinate da un notaio ma, volendo, l’imprenditore o i soci potrebbero decidere di arrangiarsi.
A questo punto andranno rifiniti gli ultimi dettagli di tipo gestionale che riguarderanno ad esempio il pagamento dei salari dei dipendenti, la vendita della struttura dell’azienda, la chiusura del conto corrente bancario.
Oltre al notaio sarà necessario chiedere l’intervento del commercialista, magari lo stesso che ha seguito tutto il percorso dell’azienda. In questo modo si potranno risolvere tutti gli adempimenti fiscali e legislativi e non lasciare nulla in sospeso. In caso contrario, potremmo rischiare di incorrere in sanzione piuttosto consistenti.
I motivi che portano alla chiusura SRL
Le cause che portano allo scioglimento di una Società a Responsabilità Limitata non possono essere improvvisate poiché sono disciplinate dall’articolo numero 2484 del Codice Civile.
Il testo della legge consente la chiusura di una SRL a seguito:
- della decorrenza dei termini
- per deliberazione dell’assemblea costituente
- per una riduzione del capitale che si abbassa sotto la soglia minima consentita
- per una imposizione giudiziaria, di un’autorità amministrativa o di un tribunale amministrativo
- per il conseguimento dell’oggetto sociale nonché per il caso contrario figurato nell’impossibilità di conseguirlo.
A queste casistiche si aggiungono altre situazioni che sono presenti nello statuto o nell’atto costitutivo. E sono, quindi, strettamente collegate alla società. Quando si centra uno di questi propositi la fase di accertamento si annulla poiché sono casistiche comprese nel tessuto giuridico.
Gli accertamenti da parte del Tribunale avvengono invece in tutti quei casi non previsti dalla legge, dallo statuto interno o dall’atto costitutivo. Quando questa situazione si verifica, i tempi di accertamento possono essere piuttosto lunghi.
L’accertamento delle cause della chiusura SRL
Come abbiamo anticipato nel capitolo iniziale, la prima fase di scioglimento della società riguarda l’accertamento delle cause che hanno portato alla risoluzione. Durante questo periodo, gli amministratori mantengono la loro carica fino al momento in cui avviene la nomina del liquidatore, il cui nominativo deve essere iscritto al Registro delle Imprese.
A questo punto, gli amministratori potranno consegnare ai liquidatori i libri contabili e sociali, affinché vengano fatti i vari calcoli di chiusura dell’attività. Se occorre fare degli accertamenti, gli amministratori continuano a rivestire la loro carica fino al momento in cui subentrano i liquidatori.
La liquidazione per la chiusura SRL
Ecco che si entra quindi nella seconda fase, la quale riguarda il meccanismo di liquidazione, nel cui momento si nomina un soggetto liquidatore o più liquidatori. Non saranno quindi gli amministratori a gestire la parte patrimoniale e contabile dell’azienda. Questa responsabilità, infatti, è affidata a soggetti esterni.
I liquidatori hanno la facoltà di pagare gli eventuali creditori, a meno che siano stati avvisati. La comunicazione avviene tramite lettera raccomandata A/R, nella quale si informano i creditori che la società è in fase di liquidazione.
Bisognerà, inoltre, specificare la data di inizio liquidazione e i dati personali dei liquidatori. Per dati personali si intendono il nome, il cognome, i recapiti telefonici e i relativi indirizzi. Quando si termina la liquidazione, i soggetti liquidatori dovranno redigere un bilancio finale comprensivo delle quote spettanti ai vari soci, qualora il bilancio finisca in positivo.
I soci, a questo punto, avranno tempo novanta giorni per avanzare dei reclami. Nel caso non succedesse, il bilancio finale di liquidazione si intende accettato e si potrà proseguire alla terza e ultima fase di chiusura SRL.
Se vengono presentati dei reclami, invece, si procederà alla disamina e alla modifica, qualora servisse. A questo punto si attiveranno altri novanta giorni che serviranno ai soci per presentare degli ulteriori reclami. Se ciò non dovesse avvenire, il bilancio si intenderà accettato.
Come viene liquidata una SRL?
Esistono diversi tipi di liquidazioni e sono disciplinate a partire dall’articolo numero 2484 fino all’articolo numero 2496 del Codice Civile. La forma più comune di liquidazione è quella volontaria, stipulata dai soci dell’impresa nel momento in cui viene dichiarato il fallimento.
Quando la liquidazione è decisa dall’autorità giudiziaria si parla di liquidazione giudiziaria, appunto. Avviene quando subentra una richiesta da parte del tribunale a seguito di qualche problema giuridico, fiscale o amministrativo.
Gli altri casi di liquidazione, come per esempio la liquidazione coatta amministrativa, riguardano dei settori specifici come le banche, le assicurazioni, le cooperative, le quali finiscono sotto l’autorità giudiziaria a seguito di illeciti, insolvenza, eccetera.
La cancellazione della SRL dal Registro delle Imprese
L’ultimo passaggio prevede la cancellazione dell’azienda dal Registro delle Imprese: in questo modo si dichiara estinta la società da un punto di vista giuridico e fiscale. Quanto tempo occorre? Dal bilancio di liquidazione della società servono novanta giorni per procedere alla cancellazione dal Registro delle Imprese nonché alla chiusura della Partita IVA.
Chiusura SRL semplificata senza notaio
In alcuni casi è prevista la chiusura SRL semplificata senza l’ausilio di un notaio. Si tratta dei casi previsti nelle casistiche contemplate dal Codice Civile. In tutti gli altri frangenti, invece in cui si rende necessario un accertamento, non si può rinunciare all’ausilio di un notaio. Sarà quest’ultimo, infatti, la figura preposta ad accertare la legalità della chiusura della società.
Nel caso della procedura semplificata, questo compito spetterà all’organo amministrativo. Sarà quest’ultimo a convocare l’assemblea dei soci al fine di determinare le cause. Ed avviare il successivo processo di liquidazione della società.
In questo frangente i soci sono chiamati a deliberare il liquidatore (o i liquidatori, qualora fossero più di uno). Ma anche le regole che determinano il funzionamento e la gestione della liquidazione da parte degli stessi.
Ciò significa che saranno gli amministratori stessi a determinare le formalità da seguire in fase di liquidazione. Questa opzione è valida solo nel caso in cui non siano necessari degli accertamenti a seguito dello scioglimento della società. E ricordiamo, inoltre, che con amministratori stiamo sottintendendo i soci stessi dell’impresa in fase di chiusura.
Anche in questo caso, saranno i liquidatori a stilare il bilancio finale. E a depositare presso il Registro delle Imprese la cancellazione della società e la chiusura della Partita IVA. Per quanto riguarda, invece, la comunicazione con l’Agenzia delle Entrate, questo sarà a carico degli amministratori, ovvero dei soci. Questi ultimi dovranno altresì preoccuparsi di depositare i libri sociali e contabili presso l’ufficio del Registro delle Imprese.
Quanto costa chiudere una SRL?
I costi a carico dei soci per la chiusura SRL sono variabili, in quanto dipendono dalla procedura semplificata o da quella fatta da un notaio. Rimangono però dei costi fissi che attraversano tutte e tre le fasi di chiusura. Questi rimangono pressoché invariati. E interessano sia chi si avvale di uno scioglimento semplificato sia di uno ordinario. In qualsiasi caso non sarà un’operazione economica poiché ci saranno diverse voci che andranno ad appesantire il costo finale. E ogni fase di scioglimento prevede un costo specifico.
L’accertamento della causa di scioglimento della società dovrà essere depositata alla Camera di Commercio e ciò richiederà una spesa di 90,00 euro per i diritti e più di 65,00 euro per il pagamento dei relativi bolli.
La nomina dei liquidatori va fatta direttamente nel Registro delle Imprese. Il costo di questa operazione si aggira sui 90,00 euro per i diritti e sui 65,00 euro dei relativi bolli.
La cancellazione del nome della società dal Registro delle Imprese, nonché la chiusura della Partita IVA e il deposito del bilancio di liquidazione come sopra, richiedono un costo del deposito pari a 90,00 euro per i diritti e altri 65,00 euro per i relativi bolli.
L’importo finale arriva a sfiorare pertanto, a conti fatti, i cinquecento euro a cui vanno aggiunte le spese del commercialista e ovviamente del notaio qualora avessimo dovuto usufruire del suo servizio.
Come si chiude una SRL con i debiti?
I soci sono costretti a pagare i debiti eventualmente contratti? Secondo la Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza numero 6071 del 2013 ha stabilito che i soci rispondono dei debiti. Ma con un importo massimo percepito con il bilancio finale di liquidazione. Tutto ciò che non è compreso nel bilancio, non può essere toccato.
Ciò significa che se l’azienda in fase di liquidazione possiede dei capitali può risarcire i debiti. Altrimenti non devono rispondere con il patrimonio personale così come stabilito dai termini di legge.
Il capitale della società va quindi suddiviso in base alle quote societarie. E ridistribuito ai soci al netto delle richieste creditizie. Così come le spese di chiusura sono da distribuire equamente a tutti i soci, nessuno escluso.
