COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: LA GUIDA DEFINITIVA


Daniel de Mari

Daniel de Mari

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare. Fondo un'azienda, la rendo autonoma, fondo  la prossima. Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.

come aprire un'attività

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Se ti stai chiedendo come aprire un’attività di successo sappi che bisogna, innanzitutto, individuare la nicchia di mercato che si vuole sviluppare.

Oltre al luogo fisico o virtuale, alla forma societaria della propria attività e, assolutamente, valutare la propria flessibilità.

Come aprire un’attività: ecco alcuni semplici passaggi da sviluppare per valutare se la propria idea di business è, potenzialmente, di successo o no.

LA FLESSIBILITÀ INCIDE SU COME APRIRE UN’ATTIVITÀ

Non si pensa mai a questa precisa qualità di cui un imprenditore deve essere dotato.

Bisogna essere capaci di ascoltare i clienti e le loro richieste. E, nel caso, si deve riuscire ad adeguare la propria offerta alla richiesta del mercato.

Se l’imprenditore che vuole aprire un’attività non è flessibile quasi sicuramente la sua attività non avrà il successo sperato.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: LE CAPACITÀ RELAZIONALI

Quando si decide di aprire un’attività, oltre allo sviluppo della propria idea e all’analisi della propria flessibilità bisogna capire quali siano le proprie capacità relazionali e i propri skills.

Bisogna, cioè capire in quale campo della nostra attività siamo potenzialmente autonomi. E in quale ci dobbiamo avvalere di altre persone con professionalità e competenze diverse dalle nostre.

Questo tipo di analisi è una parte importantissima del nostro progetto e può, in alcuni casi, determinare il successo stesso del progetto.

Un imprenditore può essere molto capace nella scelta dei prodotti da proporre, ma non avere molta predisposizione ai rapporti interpersonali. E, quindi, dovrà avvalersi di un’altra persona che andrà a sopperire a questo suo “limite”.

PERCHÉ APRIRE UN’ATTIVITÀ?

Non si può intraprendere un’attività imprenditoriale come ripiego, bisogna applicare tutto il proprio pensiero positivo in questo progetto.

Perché le difficoltà sono tante, l’investimento iniziale è comunque importante e la tenuta dei rapporti con i clienti non è sempre facile e agevole.

Aprire un’attività deve rispondere a un’esigenza personale dell’imprenditore che gli permetterà di superare gli ostacoli e a rendere redditizia la propria attività.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: LA LOCATION

Per far partire un’attività bisogna individuare il luogo più consono fisico oppure virtuale.

E, se i prodotti o i servizi proposti lo rendono possibile, un’attività di vendita diretta non esclude, automaticamente, la vendita telematica e viceversa. Anche se i costi di gestione sono nettamente differenti.

Se si decide per un’attività commerciale con il tradizionale negozio bisogna, prima di tutto, individuare il locale.

Senza dimenticare di controllare quali altre tipologie commerciali ci sono nelle vicinanze, che servizi sono disponibili (parcheggi a pagamento o non), l’accessibilità e la visibilità del proprio spazio.

Indubbiamente questa scelta verrà dettata anche dalle proprie possibilità economiche. Quindi, se le potenzialità non sono grandi, si propenderà verso una sede in area periferica.

Anche se, per aprire un’azienda, è consigliabile, sempre, informarsi presso il Comune dove si vuole operare.

Alcune Amministrazioni Locali, infatti, hanno istituito alcune “zone franche” per potenziare le aree considerate commercialmente depresse con vantaggi di tipo fiscale.

Questo tipo di aiuti potenzia le zone di interesse dei Comuni e permettono all’imprenditore di investire in modo diverso le proprie capacità economiche.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: RISPONDERE AD UN’ESIGENZA

Per aprire un’attività commerciale ed avere bisogna rispondere ad un’esigenza della clientela.

Per avere le giuste risposte è consigliabile effettuare una ricerca di mercato.

Ci si può muovere tra persone che si conoscono oppure utilizzare i social media.

In ogni caso è necessario analizzare le risposte del sondaggio e valutare se la propria proposta soddisfa le esigenze del pubblico potenziale.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: COSA VENDERE?

Le categorie merceologiche sono infinite e in continua evoluzione.

Qualsiasi oggetto o servizio si voglia vendere bisogna analizzare il mercato presente.

E fare delle previsioni su quello futuro per comprendere fino in fondo se la propria idea è sviluppabile.

I prodotti di nicchia hanno un loro mercato specifico ma bisogna sempre comprendere se il mercato al quale ci si vuole rivolgere è saturo oppure se c’è ancora spazio.

Poi c’è tutta la parte semantica del commercio che non va assolutamente sottovalutata.

 

GLI ORARI DI APERTURA

Con la Legge Bersani e i vari Regolamenti Comunali si è portato avanti un progetto di progressiva liberalizzazione del commercio.

Oggi si può tenere aperto il proprio negozio fino a 13 ore al giorno per 7 giorni alla settimana.

Questo, potenzialmente, permette agli imprenditori di aumentare le loro entrate anche se coimplica una possibile collaborazione con famigliari (figura presente nell’ordinamento).

Oppure assumendo dipendenti o collaboratori a chiamata, tramite voucher.

NEGOZIO O MINIMARKET?

Le parole, anche nel commercio, sono importantissime…

Se apriamo un negozio di quartiere, il potenziale cliente penserà subito che i prezzi proposti saranno più alti rispetto alla grande distribuzione.

Se invece optiamo per un minimarket la clientela penserà, automaticamente, che i prezzi saranno più bassi e, quindi, sarà più incentivato a farvi visita…

La comunicazione verbale e non verbale, in questo tipo di impresa, conta moltissimo.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: IL BUSINESS PLAN

Il commercio di qualsiasi tipo di prodotto prevede un investimento di partenza che può essere generato dalle proprie risorse personali. Oppure arrivare da finanziamenti pubblici o privati.

Esistono vari tipi di finanziamenti a seconda della categoria merceologica scelta o delle proprie caratteristiche personali (età, genere, capacità lavorativa).

Qualsiasi via si prenda non si deve pensare di aprire un’attività a costo zero perché questo non è possibile.

Per questo motivo è molto importante stilare un vero e proprio business plan all’interno del quale si devono inserire le varie tipologie di spese effettuabili. Le indispensabili e le proprie aspettative su medio e lungo termine.

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TUTTI POSSONO DIVENTARE IMPRENDITORI?

I prerequisiti per lanciarsi nel commercio non sono molti ma vale la pena ricordarli.

Prima di tutto bisogna essere maggiorenni e, per poter aprire un negozio in Italia, è necessario essere residenti nel territorio nazionale.

Non si devono aver riportato condanne penali o avere un fallimento alle spalle.

 

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: L’APERTURA DELLA PARTITA IVA

Aprire la partita Iva, la mera apertura, non comporta nessun costo tranne che quelli d’ufficio. Oppure del proprio consulente finanziario nel caso si decida di avvalersene.

Ma, la partita Iva apre una posizione economica che porta al potenziale pagamento delle tasse, dell’INPS e di tutti gli oneri finanziari previsti.

QUANDO E PERCHÉ APRIRE UNA PARTITA IVA

A differenza di quello che si pensa, anche chi opera nel commercio online in modo continuativo rientra nell’obbligo di apertura della partita Iva.

La continuità dell’attività di vendita coimplica l’apertura di questa posizione con l’Agenzia delle Entrate e la conseguente scelta del codice ATECO di riferimento.

L’unica categoria che svicola da questo obbligo riguarda i cosiddetti hobbisti chi, cioè, vende oggetti prodotti dal proprio ingegno o dalla propria opera manuale.

Per questo tipo di attività di vendita, effettuata solitamente, nei mercati domenicali o durante le sagre, non c’è neanche necessità di emissione di scontrino fiscale. Basta una semplice ricevuta fiscale per la comprovata vendita.

Naturalmente questa attività, se effettuata in modo continuativo, rientra invece nell’apertura della partita Iva.

Per eludere questo passaggio, il commercio in questione deve rimanere di tipo occasionale.

 

LAVORO DIPENDENTE E LAVORO AUTONOMO

Se non si vuole rischiare tutto subito e abbandonare un posto di lavoro sicuro anche se, magari, sottopagato, per un salto nel buio, si può aprire ugualmente la partita Iva.

Infatti la partita Iva non coimplica il termine di un contratto di lavoro subordinato.

Gli unici dipendenti che non possono fare questo tipo scelta sono gli statali, che devono effettuare una scelta a priori.

Gli altri possono calcolare il rischio e limitare i danni in attesa della buona riuscita della propria attività imprenditoriale.

 

MANCATA APERTURA DI PARTITA IVA

Nel caso si decida di non aprire la partita Iva all’inizio della propria attività si rischia di incorrere nei controlli incrociati dell’Agenzia delle Entrate. E, nel caso questa ritenga che sia stata una mancanza fraudolenta, si incorre nel pagamento di ammende pari alla mancata fatturazione valutata dall’Agenzia stessa. Per questo motivo non conviene affatto correre questo rischio.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: LA FORMA SOCIETARIA 

Nel momento in cui si apre una partita Iva bisogna anche decidere con quale forma societaria operare.

Indubbiamente in questa scelta bisogna farsi guidare dagli esperti del settore anche per poter valutare i vari tipi di tassazione che vengono applicati.

L‘importante però è ricordare bene che le ditta individuali hanno un costo minimo nell’apertura.

Ma, in caso di insuccesso, i propri capitali rispondono in solido nella chiusura dei possibili debiti con i fornitori o i dipendenti.

Mentre le società, come per esempio, le s.r.l. intaccano solo il capitale sociale versato al momento della costituzione.

Costituzione che, però, a sua volta, deve essere registrata presso un notaio, con tutti i costi che ne conseguono.

Perciò la domanda resta: società di capitale o società di persone?

Questa è una scelta fondamentale, da non sottovalutare ma ponderare con attenzione, facendosi aiutare da consulenti abili nel settore.

 

LA LICENZA ALLA VENDITA

Dal 1998 (Legge Bersani) non è più necessario acquistare la licenza alla vendita dei prodotti. Oppure affrontare un particolare e faticoso iter se si gestiscono locali inferiori ai 250 metri quadrati.

Da allora il commercio è stato totalmente liberalizzato. Quindi basterà portare la richiesta di autorizzazione alla vendita al Comune dell’esercizio commerciale.

E, inoltre, dimostrare di avere tutti i parametri richiesti per la categoria di vendita che si vuole sviluppare. Solo così si potrà iniziare a vendere.

In questa regola di massima ci sono due eccezioni: la prima è per i prodotti dei Monopoli di Stato dove è ancora obbligatoria la licenza.

La seconda riguarda invece la somministrazione di alimenti. In questo caso bisognerà dimostrare di essere in possesso del certificato HACCP e di tutti i piani previsti per la sanificazione dei locali e della conservazione degli alimenti.

L’OUTFIT DELLA PROPRIA ATTIVITÀ

Per aprire un’attività commerciale, qualsiasi prodotto o servizio si proponga, non va assolutamente trascurata l’importanza dello stile che si vuole dare al proprio esercizio commerciale.

Bisogna riuscire a spiccare, a distinguersi, a lasciare un’impronta indelebile presso il pubblico. In modo da diventare indimenticabili e indispensabili per i propri clienti.

Per questo motivo, non si deve sottovalutare il nome che si vuole utilizzare, lo stesso che sarà scritto sull’insegna.

È il caso di curare con attenzione l’arredo degli spazi in cui accogliere il pubblico, che si trasforma in grafica e contenuti del sito nel caso di e-commerce.

Il logo va studiato con attenzione, deve rispondere a tutti i requisiti che vi necessitano per essere unici e riconoscibili rispetto ai competitor.

È importante che la grafica sia riconducibile all’attività scelta.

 

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: LOGO E SERVIZIO

Affinché aprire un’attività sia la prima di una serie di azioni di successo il logo è molto importante.

Le incombenze burocratiche e fiscali, la scelta della location, il business plan e gli altri impegni devono lasciare spazio e tempo alla creatività.

Il logo convincente convoglia il pubblico verso di voi e lo conquista creando aspettative su quanto andrete a proporre.

Fa parte del servizio quindi anticipa la qualità di prodotti e servizi. Deve rispondere a molte caratteristiche, come essere al passo con il tempo ed essere chiaro e comprensibile per il tipo di target del pubblico a cui vi rivolgete.

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COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: E-COMMERCE

Aprire un negozio fisico o un’attività commerciale di servizi non esclude la vendita online, una scelta non preclude l’altra.

I canali di commercio online sono tanti: ognuno con i propri punti di forza e di debolezza.

Le piattaforme esistenti danno maggiore visibilità alla tua attività ma, naturalmente, devono essere pagate per questo servizio.

La vendita online è un canale vincente e molto agile da gestire.

Anche se bisogna riuscire a creare un’immagine affidabile della propria attività attraverso i feedback (commenti positivi lasciati dai propri clienti).

L’affidabilità di un negozio online viene misurata sulla soddisfazione dei clienti precedenti, una sorta di passaparola virtuale.

ITALIA O ESTERO?

La posizione della propria attività commerciale è molto importante sia che si trovi in Italia oppure all’estero.

In Italia la burocrazia è tanta e la tassazione è alta. All’estero la situazione è un po’ diversa ma non per forza vantaggiosa.

Aprire un negozio fuori dai confini nazionali implica la conoscenza di una lingua straniera e delle varie forme di commercio. Oltre a tutti gli obblighi che ne conseguono.

Non intendiamo affatto scoraggiarvi, non è sbagliato o impossibile aprire un negozio all’estero.

Però bisogna informarsi in modo corretto, e rivolgersi a consulenti di fiducia, professionisti del settore in cui vi interessa operare.

 

EBAY O AMAZON?

Entrambi questi negozi permettono all’imprenditore di vendere, potenzialmente, i propri servizi in tutto il mondo senza doversi spostare da casa. Tranne che per effettuare le spedizioni, nel caso si commerci con oggetti e non con servizi.

Ebay permette di mettere in vendita fino a 100 oggetti a costo zero, prendendo una provvigione sul prezzo di vendita.

Amazon è un sito molto più commerciale ma si avvale anche del proprio servizio di logistica famoso in tutto il mondo.

Entrambe le piattaforme usano in modo intuitivo i propri servizi e anche i costi sono ben specificati e chiari.

La possibilità di vendere online non è un’occasione da sottovalutare. Anche perché permette all’imprenditore di avere due canali di vendita distinti e separati con bassi costi di gestione e un’apertura al pubblico 24 ore su 24.

COME APRIRE UN’ATTIVITÀ: IL FRANCHISING

Indubbiamente aprire un’attività in franchising ha i suoi vantaggi. Si vende un prodotto conosciuto supportati dalle ricerche di mercato effettuate dall’azienda a cui ci si appoggia.

Anche se, avere un negozio in franchising, limita molto la libertà di impresa. Sia per quanto riguarda i prodotti venduti ma anche per lo stile che si vuole dare al proprio negozio.

Alcune ditte di franchising pongono dei limiti anche sulla scelta della location, sulla superficie degli spazi e sull’arredamento.

Anche questo tipo di attività prevede un investimento iniziale che viene richiesto dalla ditta per rendere attiva l’affiliazione e potersi avvalere del loro marchio.

LA CONCORRENZA

Non è universalmente applicabile la teoria del “non aprire un negozio uguale di fianco ad un altro che propone gli stessi servizi”.

La concorrenza è l’anima del commercio e, potenzialmente, migliora anche il servizio ai clienti.

A pari servizio il cliente sceglierà il prezzo più vantaggioso. Ma anche il servizio post vendita migliore o più confacente alle proprie esigenze.

Quindi non bisogna avere timore dei propri competitor.

Anzi, è il caso di osservarli e di andare a sopperire alle loro mancanze, in modo che il cliente scelga il servizio migliore.

I TEMPI DEI RICAVI

L’apertura di un’attività commerciale prevede un utile d’impresa.

I tempi dei ricavi variano, naturalmente, da vari fattori e dalla tipologia stessa del prodotto o servizio venduto.

Ma bisogna tenere presente che sarà il caso di ragionare su base triennale, almeno…

CONCLUSIONI

Riassumendo: perché l’idea imprenditoriale abbia successo, oltre a una buona dose di fortuna, bisogna tenere presente che il proprio atteggiamento deve essere propositivo. E che le iniziative devono poggiare su dati reali.

L’imprenditore deve essere lungimirante e pronto a cambiare idea se la propria non incontra il favore del pubblico.

Si tengano in considerazione le varie strategie di marketing, adeguandole alla propria attività.

Affidarsi a professionisti amministrativi e fiscali competenti è sempre una buona idea.

E, nel caso se ne senta la necessità, rivolgersi alle varie Associazioni di Categoria.

Il lavoro di squadra è efficace quando sfrutta al meglio le potenzialità di ogni collaboratore.

 

 

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