Come aprire un’azienda agricola: informazioni utili


Giulia

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come aprire un'azienda agricola

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Come aprire un’azienda agricola? Se questa opzione ti appare come una missione impossibile, dopo la lettura di questo articolo potrai ricrederti. Nel corso dei prossimi paragrafi, infatti, ti forniremo un barlume di speranza imprenditoriale. Questo settore, infatti, è uno dei mestieri trainanti dell’intera economia mondiale. 

Nel corso degli ultimi anni è cresciuta la richiesta di prodotti biologici e naturali. Nonostante per decenni si sia protratta una pratica produttiva selvaggia e inquinante. Purtroppo, infatti, la cultura che si era protratta negli anni Ottanta in cui tutto urlava “Espandiamo e sfruttiamo” ha portato al cannibalismo agricolo e architettonico. 

Ai giorni nostri, per fortuna, la coscienza ambientale è tornata a farsi sentire, recriminando il suo diritto alla vita. Per questo l’attività agricola è ritornata preponderante nella sua accezione imprenditoriale. E molti giovani si stanno interessando al settore.

Aprire un’azienda agricola, quindi, ha le stesse formalità di un’azienda del settore industriale. Serviranno dunque una serie di documenti, requisiti e azioni volte a rispettare gli obblighi fiscali e normativi. 

Ma non ti preoccupare! Se hai deciso di intraprendere questo cammino lavorativo ti basterà seguire le indicazioni successive per riuscire a raggiungere i tuoi obiettivi.

Come aprire un’azienda agricola partendo da zero?

La prima mossa intelligente da fare è acquisire esperienza. Pertanto, se non hai mai lavorato in questo settore ti conviene fare un po’ di pratica all’interno di una struttura già consolidata. Come un agriturismo o un’impresa in fase di evoluzione. 

In questo modo potrai saggiare con mano la quotidianità all’interno dell’azienda. Ma anche prendere confidenza con le formalità con cui dovrai costantemente approcciarti. Inoltre, avrai la possibilità di imparare ad equilibrare i costi e i profitti che oscillano nel piano economico aziendale facendo tesoro degli sbagli altrui.

Non appena ti sentirai pronto per partire con un progetto indipendente e autonomo potrai avviare la tua nuova attività. Innanzitutto, dovrai trovare un terreno. E ipotizzare quanti ettari saranno necessari per avviare l’impresa agricola che hai in mente. A tal proposito, ti consigliamo di stilare un pratico business plan. In questo modo potrai mettere nero su bianco le idee, le necessità e gli obiettivi a breve e a lungo termine.

Si tratta di un passo importante perciò non avere fretta. Cerca piuttosto di acquisire competenza e versatilità. Così potrai affrontare qualsiasi difficoltà possa presentarsi in futuro.

Cosa serve per aprire un’azienda agricola?

Affrontare la burocrazia non sarà facile soprattutto se non sei avvezzo a confrontarti con essa. Per questo motivo, ti consigliamo di accettare i consigli di un consulente fiscale. O di un’altra figura che ha già attraversato questo percorso.

In ogni caso, ci saranno tre passaggi obbligati da fare:

  1. Aprire una Partita IVA, per cui dovrai metterti in contatto con un commercialista, il quale saprà consigliarti il codice ATECO più appropriato per la tua attività; 
  2. Aprire la tua posizione INPS al fine di versare correttamente i contributi richiesti. Anche in questo caso ti sarà utile l’intervento del commercialista, il quale di solito svolge questa funzione in concomitanza con l’apertura della Partita IVA;
  3. Registrare la tua attività presso la Camera di Commercio e, in particolare, all’interno del Registro delle Imprese. Tutte queste operazioni non sono gratuite, ma richiederanno un contributo come spese di servizio. 

In base all’attività agricola scelta sarà più o meno necessario ottenere un permesso dell’ASL locale. Per questo dettaglio, ti consigliamo di fare riferimento al tuo commercialista. Di norma, con il settore merceologico bisogna porre massima attenzione a centrare tutti i requisiti richiesti per non incorrere in sanzioni alquanto consistenti.

Come diventare un Imprenditore Agricolo Professionale?

Un altro step fondamentale è quello di diventare un Imprenditore Agricolo Professionale. Come fare? Per essere un IAP (l’acronimo professionale), secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo numero 99 del 2004 ed essere quindi riconosciuti in qualità di professionisti dalla propria Regione di appartenenza, bisogna assolvere alcuni parametri fondamentali. 

Il nuovo progetto di attività agricola dovrà occupare la metà del lavoro e la metà del reddito percepito. Pertanto, chi volesse intraprendere questa carriera in maniera superficiale sarà esonerato dall’ottenere il riconoscimento di IAP.

Inoltre, gli imprenditori agricoli non potranno improvvisarsi tali, poiché viene richiesta una laurea in agraria, un diploma o, in alternativa, un’esperienza di almeno tre anni in un’azienda agricola. In alternativa, viene ritenuto valido anche il riconoscimento di corsi in agraria professionalizzanti. 

Senza queste peculiarità non sarà possibile ottenere il riconoscimento come Imprenditore Agricolo Professionale. E, di conseguenza, verranno vanificate anche le possibilità di aprire una Partita IVA e di avviare il proprio progetto di impresa. 

Qualora non possedessi questi requisiti, ti consigliamo di affiancarti ad una persona che possa avallare queste richieste. E sia disposto ad assumersi una responsabilità dirigenziale.

Quanto costa aprire un’azienda agricola?

Ora facciamo due conti: quanto si andrà a spendere per l’avviamento del progetto? Ciò dipenderà dai tuoi guadagni. Non dimenticare, però, che in tutto ciò dovrai comunque conteggiare dei costi fissi annuali.

I costi di apertura iniziali non saranno alti e copriranno le spese accessorie e di servizio. Ad aumentare la soglia dei pagamenti sarà il commercialista, con il quale ti interfaccerai più volte all’anno e il contributo all’INPS.

Il commercialista è un costo difficile da quantificare poiché dipende dal professionista. Di norma, il costo si aggira dai 500 ai 2.000 euro annui. Ma dipende dalla parcella e dal tipo di consulenza.

I contributi INPS ammontano a circa 3.000 euro all’anno e riguardano esclusivamente il versamento dell’INPS. Ad essi andranno ad aggiungersi le altre tasse. Sebbene sia giusto sottolineare l’agevolazione riservata al settore agricolo che è in grado di abbassare notevolmente la soglia dei costi. Lo stesso dicasi per le utenze che godono di un registro privilegiato per le attività agricole.

A queste spese andranno aggiunte le spese di affitto del terreno (se non è di proprietà) e l’acquisto di attrezzature e macchinari. Nonché i costi relativi al loro mantenimento.

Fatturato inferiore ai 7.000 euro annui

Da un punto di vista prettamente fiscale, le attività agricole che non superano i 7.000 euro annui di fatturato sono privilegiate poiché sono esonerate a rispettare diversi parametri. Per esempio, non devono presentare la dichiarazione dei redditi e dichiarare l’IVA, liquidare e versare le varie imposte, emettere e registrare le fatture fiscali o gli scontrini e neanche presentare lo spesometro.

Le uniche obbligazioni che rimangono attive sono quelle relative alla conservazione delle fatture di acquisto, le copie di autofattura con i clienti con imprese non a regime di esonero e conservare le bolle doganali, qualora ve ne fossero.

Puoi facilmente intuire come aprire un’azienda agricola si dimostri agevole da un punto di vista fiscale per i primi anni. Almeno fino a quando non si sarà ben avviata l’attività. Il regime di esonero, inoltre, permette di rientrare nei costi fissi senza andare in perdita.

Se dovesse succedere che un anno si supera la soglia di esonero a causa dell’aumento dei profitti, l’imprenditore ha la facoltà di scegliere di rientrare nel regime ordinario, semplificato o speciale. Quest’ultimo è dedicato solo alle aziende agricole che producono particolari prodotti, i quali sono elencati all’interno del Testo Unico. 

Come far crescere l’azienda agricola

Come per tutte le altre imprese presenti nel settore commerciale e industriale, un ottimo piano di marketing e di promozione saranno capaci di fare la differenza. Oggi più che mai visto che la maggior parte della comunicazione passa attraverso il web. 

Se non si hanno le attitudini e la capacità di imparare competenze che esulano dalla propria professionalità, ci si ritroverà costretti a investire una consistente somma di denaro per avviare in maniera efficace tutti i processi di marketing.

Aumentare la proposta di servizi correlati

Per questo motivo, diventa quasi un obbligo per l’imprenditore imparare a utilizzare gli strumenti digitali a sua disposizione. In questo modo si potrà ampliare l’offerta, proponendo non solo la vendita di prodotti agricoli ma anche escursioni e attività sportive, enogastronomiche o ricreative. Nonché una semplice proposta ricettiva e funzionale.

La maggior parte di queste attività parallele devono aderire al territorio e sovrastare la concorrenza. Come si può fare? Il metodo migliore è quello di fare un’attenta analisi del territorio, della propria clientela e della concorrenza. Grazie a questo confronto si potranno ottenere tutte le informazioni utili a lanciare il nostro progetto aziendale per favorirne lo sviluppo.

Partecipare a bandi regionali ed europei

Non dimentichiamo poi di dare spesso un’occhiata ai bandi regionali e quelli europei. Entrambe le entità offrono più volte all’anno dei finanziamenti a fondo perduto per la crescita e lo sviluppo di start up collegate al settore agricolo. 

La finalità è quella di aiutare e favorire la diffusione di questo tipo di imprenditorialità a livello regionale, nazionale ed europeo. Pertanto, tendono a favorire l’avvio di attività ad opera di giovani imprenditori agricoli. O nei confronti di tutti quei progetti volti a proteggere l’ambiente.

In particolare, le imprese agricole che si sono votate alla coltivazione dei prodotti locali e tradizionali. Ma anche quelle che sostengono il biologico e la biodiversità. 

Se ti stai chiedendo come conoscere tutte queste possibilità promosse dagli enti pubblici sappi che non sarà difficile. Ti basterà consultare il sito di Coldiretti in Italia per ottenere tutte le informazioni in merito. 

A livello regionale ed europeo, invece, ti basterà dare un’occhiata al sito della tua Regione. In particolare nella sezione dei bandi e dei finanziamenti. La Comunità Europea è generosa nel proporre diversi tipi di finanziamenti ogni anno. Se scopri di rientrare nei requisiti richiesti allora ti basterà compilare il modulo, inviarlo e incrociare le dita.



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