LINGUAGGIO DEL CORPO: LEGGERE ED INTERPRETARE I GESTI

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Saper interpretare il linguaggio del corpo delle persone è un’abilità che può darti delle informazioni molto importanti.
Bisogna essere dei buoni osservatori per riuscire a intravedere quelle piccole movenze. Per carpire quei gesti quasi impercettibili che le persone solitamente producono durante una conversazione.
Come vedremo dopo, questi gesti sono involontari, per cui si possono scoprire molte cose su una persona mentre è di fronte a te. E non occorre che si esprima a parole.
È possibile applicare lo stesso metodo a tutte le persone, anche nei confronti di perfetti sconosciuti.
Basta solamente osservarli con occhio “clinico”. Una loro postura, un atteggiamento, una camminata diversa, può svelarti qualche piccolo segreto in più.
Interpretare il linguaggio del corpo permette di:
- capire in modo più approfondito le altre persone.
- Intuire quali siano le loro reali intenzioni.
- Integrare le tue doti relazionali.
COME INTERPRETARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO
La comunicazione è un aspetto importante che regola il comune svolgersi della vita quotidiana.
Si tratta di un aspetto psicologico sociale e individuale molto importante, che garantisce un continuo sviluppo nelle relazioni inter ed intrapersonali.
GLI ASPETTI BASILARI DELL’INTERPRETAZIONE DEL LINGUAGGIO DEL CORPO
- per far sì che una conversazione abbia luogo, è necessario che siano presenti almeno due persone che condividono lo stesso sistema di linguaggio (regolato da norme e significati condivisi).
- È opportuno che esista un messaggio da riferire inteso come uno scambio di informazioni, stato d’animo, idee, sentimenti, ecc.
Ponendo queste condizioni, ci si rende subito conto di quanto sia facile interpretare il messaggio che l’altra persona vuole chiaramente farci arrivare.
Proprio perché sta avendo luogo una classica conversazione.
Esistono diverse modalità con la quale si possono comunicare dei significati ad altre persone, e ci sono diversi mezzi con cui farlo.
Pensiamo, per esempio, al classico messaggio inviato tramite smatphone o via mail, oppure ancora a un comunicato radio.
Si possono cogliere informazioni attraverso il canale televisivo e anche tramite Internet.
Ovviamente questi esempi fanno riferimento a una comunicazione diretta il cui scopo è principalmente quello di diffondere dei messaggi e creare dei dialoghi.
LINGUAGGIO DEL CORPO: UNA PERSONA RAPPRESENTA SEMPRE CIÒ CHE DICE?
Secondo la psicologia, esiste una norma sociale intrinseca, che le persone solitamente assumono per certa.
E cioè che, una qualsiasi cosa detta da un estraneo, si possa considerare vera. Perchè si tenderebbe a credere che le persone solitamente dicano la verità.
Pensiamo per assurdo alla condizione contraria, in cui fosse la regola credere che tutti abbiano la facoltà di mentire.
Di certo la comunicazione tra le persone risulterebbe piuttosto difficoltosa e stancante a livello cognitivo.
Va da sé, che è in ogni caso opportuno chiarire che il concetto di “verità” è differente dal concetto di “realtà”.
La realtà è rappresentata dalla vera essenza delle cose, ovvero come esse di fatto sono.
La verità invece assume molti significati filosofici (in base al modello seguito nell’arco della storia della filosofia).
Ma, tendenzialmente, prende il significato di reale solo se lo stesso significato viene condiviso e assunto come “vero” dalle persone stesse.
ATTEGGIAMENTI CONTRASTANTI
Facciamo riferimento ai concetti di realtà e verità appena descritti.
Spesso e volentieri è possibile notare che le persone, quando parlano, assumono degli atteggiamenti che, alle volte, sono in netto contrasto con quanto stanno dicendo.
Ma è bene ricordare, che il concetto di comunicazione non comprende solo il dialogo ma, che “ogni cosa dice qualcosa”.
In merito all’affermazione appena citata, possiamo subito intuire che spesso un atteggiamento oppure uno sguardo possono essere più espressivi e comunicativi di molte parole.
Saper interpretare il linguaggio del corpo umano può essere un reale indice che ci permette di capire molte cose.
Diciamo reale perché, spesso e volentieri, questi particolari sono involontari.
Sono delle reazioni di risposta che l’inconscio mette in atto, in seguito a diversi stimoli.
La persona li percepisce, li elabora interiormente. E il corpo li traduce in comportamenti, in movenze ed in espressioni che possono indicare il reale stato d’animo dei soggetti.
LINGUAGGIO DEL CORPO: UN PO’ DI STORIA
Da sempre l’uomo ha cercato di interpretare il mondo che lo circonda. Nello specifico ha provato a capire dall’aspetto di un’altra persona se si trattasse di qualcuno degno di fiducia. Oppure se fosse il caso di mantenerla a distanza.
Nell’Antica Grecia nacque una scuola di pensiero chiamata fisiognomica, che dava molta importanza allo studio dei lineamenti del volto.
TRAMITE L’ESAME DEL VISO SI RITENEVA CHE FOSSE POSSIBILE CAPIRE IL CARATTERE DELLA PERSONA
Nel corso della storia, nei periodi romano, medievale e rinascimentale, questa disciplina ha visto il suo evolversi attraverso i più svariati studi di interpretazione.
Dai disegni sulle proporzioni del corpo e del volto di Leonardo Da Vinci, fino a giungere intorno la seconda metà del 1800, con gli studi del medico italiano Cesare Lombroso.
Egli sosteneva che, attraverso determinate misurazioni del cranio, era possibile individuare la propensione alla delinquenza.
Questi studi sono stati l’esordio di quella che ora è la moderna scienza criminologica.
Anticamente, in Oriente, i guaritori consideravano il corpo come una rappresentazione fisica dell’anima.
La loro abilità risiedeva nel cogliere la verità dell’anima basandosi sulle caratteristiche fisiche di una persona come l’aspetto del corpo e del volto.
COME INTERPRETARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO: GLI OCCHI
Quando siamo arrabbiati, felici, impauriti, produciamo delle espressioni tipiche che vanno a descrivere il nostro stato d’animo.
Studi svolti in diverse culture, hanno dimostrato che queste caratteristiche sono perlopiù comuni.
Ciò porta a pensare che noi reagiamo alle nostre sensazioni in modo automatico e caratteristico.
Esistono però dei movimenti involontari, più sottili e più sofisticati che ci dicono qualcosa in più.
PARTIAMO DALL’ESAME DELLO SGUARDO
Quando stai parlando con una persona che ti sta descrivendo un episodio, presta attenzione alla direzione dei suoi occhi.
Esaminare lo sguardo aiuta molto nell’interpretazione del linguaggio del corpo.
LINGUAGGIO DEL CORPO: SGUARDO IN ALTO A SINISTRA (VISIVO RICORDATO)
L’emisfero sinistro del nostro cervello è prevalentemente deputato all’analisi logica e razionale.
Gli occhi che solitamente puntano verso quella direzione indicano che quella persona sta analizzando un ricordo realmente accaduto. Quindi è fattibile che all’interno di un dialogo, stia dicendo la verità.
A SINISTRA (AUDITIVO RICORDATO)
Questa posizione indica che il soggetto sta tentando di riportare alla mente un suono già sentito. Come una canzone ascoltata oppure la voce di una persona.
SGUARDO IN BASSO A SINISTRA – DIALOGO INTERNO
Qui l’interlocutore sta avendo un dialogo introspettivo, sta riflettendo.
Se questa posizione viene mantenuta all’interno di una conversazione probabilmente non è interessato al discorso.
LINGUAGGIO DEL CORPO: IN BASSO A DESTRA – CINESTESICO
Questa particolare posizione riguarda le sensazioni. In tale momento, la persona sta provando dei sentimenti reali, autentici (positivi o negativi che siano).
SGUARDO A DESTRA – AUDITIVO COSTRUITO
In questo caso, è plausibile che l’interlocutore stia studiando nuovi modi per modulare la voce durante il suo enunciato.
IN ALTO A DESTRA – VISIVO COSTRUITO
Noi sappiamo che l’emisfero destro del nostro cervello è deputato prevalentemente all’elaborazione della fantasia e della creatività.
Pertanto quando una persona dirige lo sguardo prevalentemente verso l’alto e a destra, sta creando un’immagine completamente nuova. Ci troviamo dunque di fronte ad un racconto puramente inventato.
LINGUAGGIO DEL CORPO: LE PUPILLE
Controlla la dilatazione delle pupille della persona con la quale stai parlando; se è interessata al discorso spesso le sue pupille saranno dilatate.
COME INTERPRETARE LE ESPRESSIONI
Abbiamo già affrontato brevemente la questione riguardante le espressioni del viso.
E ci siamo resi conto che le pose che esso assume in concomitanza con la sensazione provata, è una caratteristica perlopiù comune a tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro cultura.
Lo psicologo Roberto Assagioli, in una delle sue leggi inerenti la psicosintesi afferma che “gli atteggiamenti del corpo tendono a evocare immagini mentali e le loro emozioni corrispondenti”.
Paul Ekman, nel corso dei suoi studi, ha cercato di identificare un range di “espressioni” comuni a tutte le persone.
Va detto inoltre che, a cambiare, non sono solo le pose del volto.
Il sistema emozionale coinvolge anche altri aspetti fisiologici, chimici e meccanici del corpo (ad esempio sudorazione, battito cardiaco e temperatura).
LINGUAGGIO DEL CORPO: 7 ESPRESSIONI FACCIALI PRIMARIE
Tristezza
Le sopracciglia si sollevano e si avvicinano facendo di conseguenza salire la parte interna delle palpebre così da farle sembrare cascanti. Lo sguardo è vacuo e solitamente rivolto verso il basso. La bocca assume la tipica forma di una U rovesciata.
Sorpresa
E’ generalmente un’emozione breve e si manifesta quando ci si trova davanti a qualcosa di inaspettato.Solitamente le sopracciglia si innalzano, gli occhi si spalancano e la bocca si apre e assume la classica forma ad O.Se la persona mantiene la stessa mimica degli occhi ma tiene chiusa la bocca, è indice che la stessa è interessata a quello che sta vedendo o sentendo.
Un altro caso è quello in cui una persona mantiene come sopra la posa degli occhi ma gli angoli della bocca tendono verso il basso. Sta ad indicare un’espressione di scetticismo.
Rabbia
E’ considerata una reazione biologica che prepara la persona a difendersi quando viene attaccata.
Solitamente la fronte si contrae producendo delle rughe verticali tra le sopracciglia, producendo nelle stesse un abbassamento ed un avvicinamento. Le labbra si contraggono mettendo in mostra i canini e le narici si dilatano. Se invece le labbra restano chiuse e i denti sono serrati, la persona in questione è in preda all’ira.
Disgusto
La bocca forma una curva rovesciata verso il basso, il naso si arriccia.
Questa espressione coinvolge principalmente le aree del viso sopra descritte. E, solitamente, fa riferimento a qualcosa che non ci piace ad esempio un cibo il cui gusto e odore ci ripugna.
Disprezzo
La mimica facciale solitamente mira all’allontanamento dal soggetto in questione. Questa espressione solitamente è caratterizzata dall’innalzamento di un solo sopracciglio con la conseguente creazione di rughe concentriche al di sopra dello stesso.
Il labbro superiore del medesimo lato si alza fino quasi a scoprire la porzione di denti che copre.
Paura
Le sopracciglia si sollevano e si allontanano, vanno a crearsi delle rughe orizzontali sulla fronte, lo sguardo resta fisso sulla cosa che origina la paura, e gli occhi si dilatano. La bocca è tesa con gli angoli verso il basso e le narici sono dilatate. Solitamente la voce può diventare rauca e balbettante.
Felicità
La bocca si stira solitamente a creare un sorriso (alle volte aperto, alle volte chiuso) e le guancie i gonfiano e si sollevano.
In questi casi le palpebre si sollevano e vanno a formare delle piccole rughe al lato degli occhi. È possibile peraltro individuare i falsi sorrisi perché, in essi, le rughette vicino le palpebre appena descritte, non compaiono.
Micro-espressioni
Questo concetto sempre ipotizzato da Eikman va a descrivere quelle brevi espressioni facciali involontarie che vengono prodotte da una persona il cui scopo è di mascherare la situazione di forte stress che sta vivendo.
INTERPRETARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO: LA POSTURA
Gli antichi greci, attribuivano la bellezza del corpo umano alla corrispettiva bontà d’animo.
Si riteneva infatti che in una persona, più era curato e armonioso l’aspetto fisico, tanto più “bella” sarebbe stata la sua interiorità.
È ampiamente dimostrato che gli atteggiamenti di un individuo, come la postura, siano un indicatore di intenzionalità.
Una postura neutra, quindi l’assenza di tendenze specifiche è indicativa di un’assenza di uno stato emozionale prevalente.
Se è inclinata verso l’alto è un segno di simpatia (solitamente la si ritrova in un rapporto tra un bambino e un adulto, può descrivere una situazione di protezione e tenerezza).
Una postura eretta descrive l’apertura e la predominanza del soggetto su un altro. Solitamente le gambe di divaricano e le mani sono ai fianchi con i gomiti piegati e sporgenti aumentando così l’ampiezza di espressione.
In genere chi assume questa posa vuol far vedere che è sicuro di sé.
Una postura curva e floscia caratterizza tristezza e sottomissione come a rispecchiare la pesantezza di uno stato emotivo gravoso. È plausibile che tale postura possa definire anche un momento intimo di dialogo interno.
LINGUAGGIO DEL CORPO: COME INTERPRETARE I GESTI
Non si comunica solo attraverso la forma verbale. Ad esempio le persone non udenti utilizzano una vera e propria lingua dei segni ( LIS = Lingua Italiana dei Segni, nel caso appunto dell’Italia) per comunicare.
Resta comunque indubbio che quanto appena detto presupponga un’intenzionalità di comunicazione.
LINGUAGGIO DEL CORPO: GESTI INCONSCI
Esistono dei gesti però che spesso, come la direzione oculare o le espressioni, sono inconsci e vanno a svelare maggiori dettagli.
Puntare il dito a pugno chiuso può essere un modo per cercare di stabilire il dominio su una situazione.
A livello subconscio può essere interpretato in senso negativo, cioè che ancestralmente rivanga una situazione di colluttazione.
Imitazione: se durante una conversazione l’interlocutore va a imitare le gestualità dell’altro, è possibile che si sia instaurata una buona sintonia tra i due.
Gambe incrociate che spesso sono una comoda e/o abituale postura, possono altresì essere interpretate come un segnale di bassa recettività.
Solitamente quando si sta concludendo un affare importante sono un indice negativo.
Toccarsi ripetutamente il viso o le mani è una manifestazione comune di uno stato d’ansia; solitamente queste manipolazioni fungono da lenitivo in situazioni di disagio.
FARE SPALLUCCE
Fare spallucce è un gesto universale composto di solito da tre momenti che hanno un significato ben preciso:
- Palmi delle mani alzate per dimostrare (in senso retorico) che non si sta nascondendo niente.
- Alzata delle spalle per proteggere la gola da un potenziale attacco ( sempre visto in senso non letterale).
- Arcata delle sopracciglia a indicare remissione.
Fare spallucce indica che la persona è quantomeno confusa sugli eventi che stanno avendo luogo, non avendone una chiara e definita idea.
ALLARGARE LE BRACCIA VERSO IL BASSO MANTENENDO I PALMI APERTI ERA CONSIDERATO UN SEGNO DI ONESTA’
Infatti se ci si pensa, quando a una persona in un’aula di tribunale viene chiesto di giurare di dire la verità, egli, nella gestualità del rito, mostrerà il palmo della mano.
Direzione del volto. Esaminiamo quando si è tra un gruppo di amici e si sta ridendo e scherzando. Solitamente una persona, iniziando a ridere, guarderà nella direzione dell’amico che gli è più caro o verso la persona con la quale sente un legame più forte.
Direzione dei piedi. Ci troviamo in una situazione simile a quella appena citata, all’interno di un gruppo di qualsivoglia genere. Durante una conversazione, un individuo involontariamente avrà la punta dei piedi rivolta nella direzione della persona che rispetta di più (in senso emotivo o gerarchico).
Tapparsi le orecchie con le mani è indice di rifiuto, mentre toccarsi il lobo delle orecchie è sintomo di indecisione.
Toccarsi o grattarsi il naso con le mani durante una conversazione può stare a significare che il parlante sta ingigantendo la descrizione dei fatti.
Mettere le mani in tasca in genere è una chiara manifestazione di disinteresse, noia e poca volontà nel mettersi in gioco.
Ora tocca a te: esercitati a osservare gli altri per applicare ciò che hai letto riguardo a come interpretare il linguaggio del corpo.

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.
Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo la prossima.
Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.