Mobbing cosa fare: la guida per riconoscerlo e affrontarlo

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Il problema è attuale e molto sentito: mobbing cosa si può fare? E soprattutto quando lo si riconosce?
Il termine mobbing proviene dal verbo inglese “to mob” che significa aggredire.
Attualmente viene utilizzato per indicare forme di violenza psicologica da parte di superiori e colleghi nei confronti di una persona che risulta “scomoda”.
In genere si tratta di un lavoratore particolarmente brillante che viene preso di mira, spesso è qualcuno che si trova in un’ottima posizione.
Cosa si cerca di ottenere? Si cerca di indurlo alle dimissioni o al licenziamento motivato,
Quindi c’è sempre un apersona aggredita e qualcuno che si comporta da aggressore.
MOBBING: IL TERMINE CONIATO DA KONRAD LORENZ
Di solito, il mobbing viene usato per indurre un membro non gradito all’interno dello spazio lavorativo a una situazione di malessere.
Ed è talmente insopportabile e ingestibile che spinge la persona a presentare spontaneamente le dimissioni dal luogo di lavoro.
Il termine, coniato agli inizi degli anni ‘70 da Konrad Lorenz, può essere suddiviso in vari ambiti della via di un individuo, a seconda del contesto in cui esso compare.
Sul posto di lavoro, a scuola e perfino in famiglia, esiste un mobbing per qualsiasi tipo di attività sociale.
CHI SONO LE VITTIME?
La vittima, perché di vittima si tratta, viene insultata, colpita nel profondo della sua dignità personale e professionale.
E inoltre utilizzata come capro espiatorio su cui far ricadere di tutto, dai fallimenti alle inefficienze.
Nella maggioranza dei casi, il mobbizzato, così viene definita in gergo la vittima, viene declassato a mansioni banali.
Questo va a minare la sua autostima e rendono umiliante il suo lavoro.
E’ obbligato a svolgere le proprie attività in ambienti male assortiti o “campati in aria” mentre è soggetto a continui richiami e rimproveri.
Nei casi più gravi il mobber, l’aggressore, può arrivare perfino al sabotare il lavoro altrui.
MOBBING COSA FARE? LA TATTICA PREDATORIA
L’esempio più semplice? Avete presente i documentari in cui il leone affamato sta per azzannare la gazzella che tranquillamente bruca l’erba?
Ecco, ora immaginate che quel leone sia una persona in carne e ossa che vessa e umilia continuamente un altro individuo.
In questo caso chi è rappresentato dalla gazzella conduce una vita lavorativa impossibile. Questo è il mobbing: un tipo di bullismo tra adulti.
E dove l’ingiuria e la calunnia fanno da padroni.
UNA SITUAZIONE DI IMMENSO DISAGIO
Ovviamente, una situazione di continue angherie, prolungata emarginazione, maldicenze e situazioni di enorme disagio, hanno un effetto negativo.
E soprattutto distruttivo sulla salute della persona presa di mira.
Le conseguenze più gravi vanno dal disturbo post traumatico da stress all’esaurimento nervoso.
Senza dimenticare il continuo stato d’ansia, depressione, sudorazione fredda, insonnia.
Nei casi più gravi può provocare nevrosi, svenimenti, attacchi di panico, difficoltà di concentrazione, tachicardia, gastrite e dermatite.
Tutte patologie che nei casi più seri possono arrivare a distruggere una persona nel vero senso della parola.
Molte vittime di mobbing si sono tolte la vita perché non hanno ricevuto una buona assistenza psicologica o perché hanno preferito non chiedere aiuto.
MOBBING E BOSSING
Quando questo tipo di ingiustizie vengono attuate da un superiore, o comunque da un individuo con un certo grado di autorità, il termine più indicato è Bossing.
Il fine è sempre lo stesso: costringere un dipendente alle dimissioni, forse perché ritenuto inadatto o non abbastanza competente nelle sue mansioni.
In questo caso, il capo può esigere e “ordinare” che i suoi dipendenti diventino complici in questo tipo di atto persecutorio.
Questi ultimi, purtroppo, spesso e volentieri non si tirano indietro. E invece di ribellarsi eseguono gli ordini senza fiatare, magari nella speranza di fare carriera o per non essere a loro volta soggetti a Bossing.
In questo caso si parla di Side Mobbing. L’esatto contrario di come dovrebbe essere un team work di successo.
MOBBING COSA FARE? UN FENOMENO DIFFICILE DA DEBELLARE
Ma a cosa è dovuto questa forma di terrore psicologico?
La competizione, la voglia di primeggiare, preferire un dipendente a un altro – magari per strategia aziendale – o anche solo per un mero capriccio, possono essere dei fattori che possono sfociare nel mobbing.
Ma la dura verità, è che questo fenomeno si manifesta perché nessuno alza la testa per impedirlo. La maggior parte dei dipendenti voltano lo sguardo.
E fanno finta di guardare da un’altra parte, pregando ogni loro buona stella di non essere i prossimi.
E’ evidente e, talvolta, comprensibile il timore di essere coinvolti o addirittura di perdere il proprio lavoro. In tempi di crisi non è semplice trovare un’altra occupazione.
ESISTE UNA SOLUZIONE AL PROBLEMA?
Come fare allora? Non c’è proprio nessuna speranza? La soluzione più semplice sarebbe quella di fare “il gioco” del carnefice e presentare le proprie dimissioni, cambiare al più presto lavoro e dimenticare.
Ma significherebbe arrendersi. E questa non dovrebbe mai essere un’opzione da prendere in esame.
Purtroppo però, questo fenomeno è difficile da provare in un eventuale processo penale. Innanzitutto, bisognerebbe avere delle prove schiaccianti, senza di esse non si arriverebbe neanche in tribunale.
MOBBING COSA FARE: ESISTE UNA LEGGE?
Ora come ora, in Italia non esiste una legislazione specifica anti-mobbing.
Da diversi anni vengono presentati disegni di legge, ma nessuno di essi è stato ancora approvato; e chissà se lo sarà mai.
L’unica soluzione plausibile, al momento, sembrerebbe quella di denunciare il reato di mobbing.
Si può fare riferimento a tutti gli articoli della costituzione che si possono portare in appello contro il mobber.
A esempio, si possono denunciare reati come l’abuso d’ufficio, lo stalking, l’ingiuria, la diffamazione e le molestie.
Forse in questo modo si può provare a ricevere un risarcimento.
RIVOLGERSI A UN LEGALE
L’opzione migliore in simili condizioni, quindi, è quella di rivolgersi a un legale e ai sindacati per essere tutelati e avere l’assistenza psicologica necessaria a riprendersi da questo tipo di tortura gratuita.
Ma soprattutto, è bene tenere a mente che bisogna assolutamente denunciare ogni tipo di prepotenza subita.
E speriamo che un giorno il mobbing venga visto come un vero reato penale anche davanti agli occhi della legge. E che non dobbiamo più porci la domanda: mobbing cosa fare?

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.
Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo la prossima.
Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.