QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO?

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Quando pensi a quanto costa aprire un negozio ti poni molte domande.
Infatti, appare come uno dei modi più soddisfacenti per metterti in proprio. E puoi avere molteplici motivazioni.
Come, ad esempio, la voglia di investire su te stesso, la disponibilità di un immobile o carenza di un determinato prodotto nella tua zona.
Però il rischio d’impresa e i costi gravano esclusivamente sull’imprenditore e sugli eventuali soci.
Quindi c’è da riflettere con attenzione e da pensare di ideare un progetto convincente. E che affronti ogni aspetto del business.
QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO? L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN ED DELL’ANALISI DEI COSTI
Per comprendere quanto costa aprire un negozio occorre fare delle valutazioni iniziali.
Innanzitutto occorre disporre di un budget personale tra i 20mila e i 30mila euro.
Redigere un business plan ti aiuterà a fare una sintesi delle spese riguardanti l’attività che intendi andare a svolgere.
E ti farà capire quanto tempo ci metterai ad ammortizzare l’investimento iniziale, per poi iniziare a a percepire i primi guadagni.
Inoltre ti sarà possibile capire l’effettiva potenzialità del progetto. E potrà farti ottenere un grosso vantaggio con la banca, nel caso dovessi richiedere un mutuo.
Nel valutare quanto costa aprire un negozio è un’idea informarsi su eventuali bandi che possano fare al caso tuo.
Devi cercare eventuali bandi europei e regionali in merito a finanziamenti a tassi agevolati e/o a fondo perduto. Soprattutto concentrandoti su quelli disponibili per l’imprenditoria giovanile e, nel caso, femminile.
L’INVESTIMENTO INIZIALE
Le spese da sostenere per aprire un negozio non devono essere sottovalutate.
Come invece può succedere nell’entusiasmo del momento, è molto meglio sovrastimare i costi di cui non conosci l’entità. E, inoltre, valutare realisticamente le spese fisse.
Per calcolare i costi da affrontare ora e in futuro, una delle prime spese da considerare è l’affitto del locale. Di solito parte da cifre 500/600 euro mensili. Sempre che consideri una zona periferica e una piccola metratura.
E’ il caso che tu disponga di una liquidità pari ad almeno un anno di canone mensile. E cioè, seguendo il ragionamento precedente, una cifra che si aggiri intorno ai 7mila euro.
Fai attenzione perché il proprietario ti chiederà 3 mensilità anticipate, a titolo di cauzione.
A queste devi aggiungere le spese di registro che gravano sul locatario. E che corrispondono circa al 2% del corrispettivo annuo.
Se invece hai la disponibilità di acquistare l’immobile le spese da calcolare saranno quelle della rata del mutuo.
Possiamo ipotizzare che sia uguale al canone di affitto sopra citato. Oltre ai costi di apertura pratica da parte della banca.
Altre spese che hanno rilevanza sono l’arredo e la messa in opera del locale.
Potrebbero essere 3mila o 4mila euro per gli arredi, oltre alle spese per la messa in opera. Ricorda che stiamo parlando sempre di un piccolo spazio commerciale.
QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO? GLI ADEMPIMENTI FISCALI E BUROCRATICI
Per conoscere le pratiche burocratiche necessarie all’apertura del negozio devi rivolgerti al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del comune in cui intendi svolgere l’attività.
In questo modo puoi avere tutte le informazioni che ti servono e sapere quali sono le licenze e i permessi necessari in modo che tu possa aprire.
Il decreto Bersani del 1998 determina che per aprire un’attività commerciale è necessaria la licenza solo in caso in cui si desideri aprire una tabaccheria.
Oppure se il locale ha una superficie maggiore di 250 mq.
Quindi, a parte la tabaccheria e una metratura superiore, sarà quindi necessaria solo la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per comunicare l’apertura del negozio.
L’iscrizione al Rec (Registro esercenti per il commercio) sarà necessaria solo nel caso in cui tu volessi aprire un bar, un albergo, o un ristorante.
Questo corso viene tenuto dalla CCIAA.
Se, invece, vuoi aprire un negozio di alimentari devi aver frequentato anche il corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).
Ricorda che non è più necessario rispettare la distanza dagli altri esercizi che trattano la stessa tipologia di merce.
Per calcolare quanto costa aprire un negozio devi anche necessariamente tenere conto delle spese dovute allo Stato:
- L’apertura della partita IVA è indispensabile. In genere i costi variano a seconda del tipo di società che si intende costituire. Quelli notarili variano dai 700 € ai 1500 € (se la ditta è individuale questo costo si azzera).
- I costi per l’iscrizione alla CCIAA vanno da 250 a 300 euro. E sono inclusi pec, bolli e firma digitale. L’iscrizione è annuale e varia dai 60 ai 110 euro.
- Iscrizione INAIL e INPS: i contributi annuali Inps sono circa di 3600 € e si pagano in quattro rate. L’iscrizione viene fatta dal commercialista.
Per l’Inail il costo da considerare è minimo ma obbligatorio di € 12,91 annui.
- E poi c’è il compenso del commercialista. Le pratiche necessarie per l’apertura devono essere trattate da un professionista. Il costo per aprire un negozio va dai 500 ai 1000 euro. A questi si sommano i costi annuali per i diversi adempimenti fiscali. Una cifra che va dai 600 ai 1500 euro.
I COSTI PER INIZIARE AD OPERARE
I costi per iniziare l’attività e quindi iniziare ad avere le prime soddisfazioni riguardano:
- La prima fornitura: devi andare dai fornitori che hai selezionato e farti preparare dei preventivi. Naturalmente prima devi decidere che tipologia di merce vuoi trattare. Nella scelta della tipologia di prodotto è molto importante avere anche competenza e conoscere nei più minimi dettagli la merce che proponi al tuo pubblico. Offrire competenza e consulenza ai futuri clienti è un valore aggiunto da non sottovalutare. Un’altra valutazione da fare è il segmento di clientela a cui intendi rivolgerti. Per questa voce devi considerare un investimento di circa 7mila/10mila euro. circa 7000/10000 euro.
- Le utenze: sono una spesa fissa mensile, ma devi anche includere nel conto gli allacciamenti, la voltura delle utenze esistenti, quando ci sono. E poi il POS e il registratore di cassa che ti costeranno non meno di 1000 euro.
- Costi di marketing e promozione. Non puoi calcolare quanto costa aprire un negozio senza considerare anche internet e il mercato online. A iniziare dalla realizzazione di un sito aziendale che comprenda un settore dedicato all’e-commerce. Oltra alla consulenza di un bravo web editor e social media manager cui affidare i contenuti del sito e la promozione presso i social.
- Per la promozione della tua attività la cartellonistica e la segnaletica possono essere rilevanti. I costi cambiano a seconda del comune dove è ubicato il negozio. L’insegna con il logo è fondamentale: puoi preventivare una cifra che parta da almeno 1500 euro. L’inaugurazione offrirà promozione e visibilità ma anche qui c’è da investire.
- L’assicurazione, infine, è importantissima per la protezione del nostro negozio da rapine o incidenti(scoppio, incendio, allagamenti). L’importo varia in base alla tipologia di negozio e dalla merce da assicurare. Si parte da circa 250 euro annuali.
QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO ONLINE?
Una buona opportunità, se non hai molto da investire inizialmente, è quella di aprire un negozio online.
Nel momento storico in cui viviamo, il commercio virtuale ha assunto sempre più rilevanza. E offre opportunità sempre maggiori.
Ancora di più se abbinato a un negozio fisico dove il cliente ha il modo di provare la merce. Così la vetrina e il pubblico potenziali sono molto più ampi. Ci sono più possibilità di guadagno e, sicuramente, meno spese iniziali.
I costi indicati in precedenza per l’apertura della partita IVA e l’iscrizione alla Camera di Commercio rimangono invariati. La posizione INPS è, comunque, necessaria.
Con l’e-commerce, il lavoro e i conseguenti costi relativi alla location (affitto/mutuo) e l’allestimento (arredo e messa in opera) vengono completamente abbattuti.
Il negozio virtuale permette al cliente di fare acquisti a qualsiasi ora e ovunque si trovi sia dal pc che attraverso lo smartphone o il tablet, comodamente seduto sul proprio divano.
Nel negozio online il concetto di “segmento di clientela” viene completamente bypassato come detto sopra. Infatti il negozio é accessibile a chiunque. E, di conseguenza, con un esiguo investimento sarà più facile creare ulteriori possibilità di crescita.
Rimangono i costi di utenze e tecnologia che potrebbero essere stimati in circa 6-7mila euro.
Stessa cosa per la fornitura iniziale, che si aggira sempre attorno ai 7-10mila euro.
Assolutamente da non dimenticare il software gestionale per le spedizioni. Devi sommarlo ai costi per la strutturazione della piattaforma e a tutti gli elementi per i pagamenti virtuali.
Esistono app che prevedono un network alternativo alle carte di credito e permettono di evitare le commissioni bancarie.
Oltre ad altre che consentono di creare contenuti interattivi di prodotti esistenti in negozio proprio per stimolare gli acquisti virtuali.
Il costo relativo alle app si aggira intorno agli 8-10mila euro.
Quindi, tirando le somme, quanto costa aprire un negozio online?
Volendo si può arrivare ad investire anche 25-30mila euro.
CONCLUSIONI
Sommando tutte le voci elencate in precedenza, possiamo rispondere che ti costerà circa in media dai 50 ai 60mila euro. Sicuramente non meno di 40mila euro, riducendo al minimo forniture e arredi.
Questo investimento per te è troppo oneroso e non è alla tua portata? Allora, una buona opportunità, oltre a quelle già citate dei contributi regionali ed europei, può essere quella del franchising.
Per aprire un negozio in franchising i costi da sostenere sono molto più esigui rispetto a quelli illustrati in precedenza.
Esistono delle opportunità di affiliazione a costo 0 fino ad arrivare a importi ben più elevati con grossi marchi.
I vantaggi da prendere in considerazione, quando si pensa di intraprendere un franchising, sono molteplici.
I costi e il rischio di impresa si riducono così come la parte relativa alla burocrazia. La formazione da parte della catena di affiliazione è continua e poi l’allestimento del locale non è a carico dell’affiliato. Cosa non meno rilevante, prevede l’esclusività territoriale.
Esistono, tuttavia, anche degli svantaggi. Ad esempio il fatto di corrispondere una percentuale del proprio fatturato al franchisor. Oltre all’imposizione delle quantità degli approvvigionamenti e a una gestione dell’attività più rigida.wua

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare.
Fondo un’azienda, la rendo autonoma, fondo la prossima.
Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.