QUANTO COSTA APRIRE UNA PARTITA IVA


Daniel de Mari

Daniel de Mari

Ciao, sono Daniel de Mari, imprenditore ed investitore immobiliare. Fondo un'azienda, la rendo autonoma, fondo  la prossima. Ho creato questo blog per parlare della mia grande passione (ed ossessione): fare impresa.

quanto costa aprire una partita iva

Apri l'indice dei contenuti

Quanto costa aprire una partita IVA? Nel contesto economico odierno, in cui è difficile trovare un posto di lavoro fisso, molte persone accarezzano l’idea di mettersi in proprio.

Avviare un’attività conviene? Contributi, tasse, assicurazione, insomma: quanto si spende per aprire una partita IVA?

Per rispondere a questa domanda nel modo corretto devi tenere conto non soltanto dei costi di apertura, che sono esigui. Ma principalmente di quelli per il mantenimento della partita IVA.

Nella fase di apertura è opportuno valutare, magari con l’ausilio di un commercialista, quale sia il regime fiscale più consono alla tipologia di attività che intendi svolgere.

Se apri una partita IVA per creare un’attività o un’impresa improntata al successo, la soddisfazione che otterrai al raggiungimento di questo obiettivo ripagherà dei costi e sacrifici sostenuti. Considerando anche che in Italia sono maggiori rispetto ad altri paesi.

La partita IVA si riferisce all’Imposta sul Valore Aggiunto.

E’ una tassa applicata sulla prestazione di servizi e cessione di beni che incide principalmente sul consumatore finale.

E in Italia è entrata in vigore dall’anno 1973. Il suo obiettivo era quello di adeguare il sistema tributario Italiano a quello degli altri Stati della Comunità Europea.

 

LA PROCEDURA E QUANTO COSTA APRIRE PARTITA IVA

Aprire una Partita IVA é molto semplice ed è gratuito se si decide di effettuare la procedura in autonomia. Ma, per quanto riguarda l’aspetto burocratico, può rivelarsi complesso.

La prima cosa da fare per aprire una partita IVA è quella di recarsi all’Agenzia delle Entrate presentando 30 giorni antecedenti all’inizio dell’attività una dichiarazione.

Dovrà essere redatta sul modello AA7/7 per le società o sul AA9/7 per le ditte individuali e i lavoratori autonomi.

 

EFFETTUARE LA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE

  • di persona, recandosi con un documento di riconoscimento all’Agenzia delle Entrate.
  • Tramite raccomandata con ricevuta di ritorno sempre allegando fotocopia del documento.
  • Online: effettuando tutta la procedura nel sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Così eviti attese e code.

E’ bene specificare che non ci sono differenze nell’aprire la partita IVA online o fisicamente.

La Partita IVA può essere aperta da chiunque voglia esercitare un’attività economica organizzata allo scopo di vendere produrre e scambiare beni e/o servizi.

E’ obbligatoria per tutte le aziende italiane e i professionisti la cui attività lavorativa ha una durata complessiva superiore ai 30 giorni e con importo che non superi i 5.000 euro.

Se vengono meno questi requisiti l’attività si considera lavoro occasionale e non si è tenuti ad aprire la Partita IVA.

In base alla specifica attività dovrai scegliere il codice ATECO che serve a classificare le diverse attività economiche ed è reperibile nel sito dell’Istat.

quanto costa aprire una partita iva

DECIDERE IL TIPO DI REGIME CONTABILE

Dovrai anche decidere il tipo di regime contabile a cui aderire tra:

  • Regime forfettario.
  • Contabilità ordinaria.

Una volta rilasciata o inviata la dichiarazione ti viene fornito il numero di partita IVA, che rimarrà invariato fino alla cessazione dell’attività.

La partita IVA identifica l’azienda ed è formata da 11 cifre. Le prime 7 indicano il contribuente le seguenti 3 identificano l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate e l’ultima è un carattere di controllo.

Molto importante e anche obbligatorio è aprire una casella PEC (Posta Elettronica Certificata) in cui riceverai e invierai tutte le comunicazioni ufficiali relative alla ditta, puoi farlo autonomamente da siti specializzati.

 

APRIRE UNA POSIZIONE PREVIDENZIALE

Inoltre è necessario recarsi all’INPS per aprire una posizione previdenziale.

Se la partita IVA che intendi aprire è per una ditta individuale dovrai comunicare al comune l’inizio dell’attività e iscrivere l’impresa alla Camera di Commercio.

A questo punto ti troverai a districarti tra le pratiche burocratiche ed esaminare le scelte da intraprendere, a quali enti sia meglio iscriverti e quali siano gli obblighi da rispettare.

Puoi avvalerti della consulenza di un commercialista, un professionista iscritto a un albo e pertanto regolamentato dallo Stato.

Se intendi rivolgerti a un commercialista devi calcolare il costo della sua parcella. Sarà comprensiva di iscrizione al registro delle imprese, dell’iscrizione alla Camera di Commercio e all’INPS. Oscilla tra i 150 e i 200 euro.

 

QUANTO COSTA APRIRE UNA PARTITA IVA: I DIVERSI TIPI DI REGIMI FISCALI

Nel chiederci quanto costa aprire una partita IVA influisce anche la possibilità di scegliere tra regime ordinario e regime semplificato.

Scelta che, alcune volte, non è possibile. Vediamo in quali casi si può optare per l’uno o per l’altro e quando, invece la scelta è obbligata.

 

REGIME ORDINARIO

Il regime ordinario è obbligatorio per le società di capitali.

Mentre per le società di persone e le ditte individuali è facoltativo se nell’anno precedente non hanno conseguito ricavi oltre i 400.000 euro, se si tratta di prestazione di servizi, o di 700.000 euro nei restanti casi. Oltre questi limiti è obbligatorio anche per le società di persone.

Per calcolare quanto costa aprire una partita IVA in regime ordinario, è necessario tenere conto della quota annuale da pagare alla Camera di Commercio.

Che va da circa 80 a 100 euro, da aggiungere alla parcella del commercialista sopracitata.

Non vanno sottovalutate le tasse IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) che è pari al 3,90% del fatturato ma non si applica sull’utile di esercizio, e IRES pari al 24% del reddito della società.

La tassazione del regime ordinario si determina in maniera progressiva sulle aliquote IRPEF conteggiate su scaglioni di reddito, nella fattispecie:

  • 23% fino a 15.000 euro;
  • 27% tra 15.001 e 28.000 euro;
  • 38% tra 28.001 e 55.000 euro;
  • 41% tra 55.001 e 75.000 euro;
  • 43% per la fascia di reddito superiore i 75.000 euro

Esempio: se il guadagno dovesse essere di 20mila euro pagheresti tasse per il 23% su 15mila euro e del 27% sui restanti 5mila euro.

Se il guadagno netto è elevato e allo stesso tempo sono presenti molteplici spese da scaricare, il regime ordinario è particolarmente indicato per la nostra attività.

Anche considerando il fatto che le tasse applicate possono influire significativamente sul bilancio.

quanto costa aprire una partita iva

OBBLIGHI DA RISPETTARE PER IL REGIME ORDINARIO

Per il regime ordinario il nostro ordinamento giuridico prevede una serie di obblighi da rispettare ovvero:

  • Emissioni di fatturazione elettronica.
  • Registri IVA.
  • Compilazione dei registri contabili (incassi e beni ammortizzabili).
  • Detrazioni per operazioni soggette a imposta e per quelle non imponibili.
  • Liquidazioni, versamenti e dichiarazioni periodiche IVA.
  • Dichiarazione annuale IVA.
  • Libro unico del lavoro in caso di dipendenti.

 

QUANTO COSTA APRIRE UNA PARTITA IVA: IL REGIME SEMPLIFICATO

Il regime semplificato è meno dispendioso la sua funzione è quella di monitorare i costi e i ricavi di competenza dei relativi esercizi.

Possono farne parte le imprese individuali e le società di persone che nell’anno solare non superino:

  • 000,00 euro per le prestazioni di servizi;
  • 000,00 euro per tutte le altre attività.

Se l’impresa svolge diverse attività devi considerare quella prevalente ossia quello che ti permette di conseguire un maggior ricavo.

Quando presenti i modelli per l’apertura della partita IVA indichi un volume d’affari presunto non oltre le soglie sopra indicate e rientri conseguentemente nel regime semplificato.

Per i professionisti non ci sono limiti di ricavo per entrare in questo regime.

 

IL REGIME FORFETTARIO

Per il regime forfettario la Legge stabilisce che non si debbano superare i 65mila euro di utili all’anno.

Fino ai primi 5 anni la Legge prevede l’applicazione di un’aliquota sostitutiva di IVA e Irpef al 5% che dal 6 anno diventa del 15%.

Non può essere applicato a residenti all’estero. Nel caso in cui in un anno i ricavi superino il requisito di legge di 65mila euro il regime forfettario cessa di essere applicabile.

Per esempio, se nell’anno 2020 il tuo guadagno fosse di 66mila euro, nel 2021 dovresti obbligatoriamente applicare il regime ordinario.

 

VANTAGGI DEL REGIME FORFETTARIO

I vantaggi nell’applicazione di questo regime, oltre alla già indicata aliquota ridotta sono:

  • Esonero delle scritture contabili sia ai fini IVA che reddituali, rimane invece l’obbligo della numerazione e conservazione delle fatture attive e dei corrispettivi.
  • IVA assente per le operazioni attive e non detraibile sugli acquisti con conseguente esonero dalla dichiarazione annuale e dagli altri adempimenti fiscali periodici.
  • Non assunzione della qualifica di sostituto d’imposta (il soggetto forfettario non opera ritenute alla fonte).
  • Esclusione dall’IRAP e dagli studi di settore/parametri.
  • Introduzione, con esclusivo riferimento alle imprese, del regime agevolato al 35% anche ai fini dei contributi INPS.

 

QUANTO COSTA E CONVIENE APRIRE UNA PARTITA IVA?

Per alcune categorie è obbligatorio aprire una partita IVA, per le altre invece dipende dai profitti che l’azienda è in grado di produrre.

Se i guadagni diventano costanti ed elevati allora c’è convenienza ad aprirla per non incorrere in problematiche con il sistema fiscale del nostro paese.

D’altra parte se i guadagni non raggiungono livelli elevati e non sono costanti vi sono molti dubbi circa la convenienza dell’apertura della partita IVA.

Se sei lavoratore indipendente e i tuoi ricavi vanno oltre ai  5mila euro all’anno è consigliabile aprire la partita IVA per i suddetti motivi.

Di contro e quindi con guadagni sotto ai 5mila euro annui la valutazione deve essere molto scrupolosa.

Altrimenti i costi di gestione potrebbero incidere in maniera drastica sui guadagni.

Ad ogni modo la scelta più logica, quando ancora non si è a conoscenza dell’entità dei guadagni conviene scegliere il sistema forfettario.

quanto costa aprire una partita iva

I COSTI DI MANTENIMENTO E LA CONSULENZA DEL COMMERCIALISTA

Come specificato precedentemente aprire una partita IVA è pressoché gratuito. I costi rilevanti, invece, sono quelli relativi al mantenimento che cambia in base al regime a cui aderisci.

  • Partita IVA con regime forfettario come già visto è il più economico non vengono applicate le tasse addizionali (Irap,Irpef, e Iva). Ma è rivolto solo ad aziende con ricavi non oltre i 65mila euro. Attenzione che l’IVA sulle fatture passive diventa un costo vero e proprio in quanto il forfettario emette fatture senza addebitarla. Il costo del commercialista va circa dai 200 a 800 euro più IVA all’anno.
  • Partita IVA in regime contabile semplificato: il costo del commercialista che varia a seconda del volume di attività svolta è dai 900  ai  5mila euro.
  • Partita IVA in regime ordinario la gestione e la molteplicità degli obblighi fiscali richiede più adempimenti. Il costo varia dai 3mila ai 10mila euro annui. Chi apre questa tipo di partita IVA dovrebbe guadagnare abbastanza per affrontare comodamente le spese di gestione.

Gli importi delle parcelle degli studi dei commercialisti sono collegati a diversi fattori.

Ad esempio: il volume dell’attività, la tipologia di consulenza di cui si ha bisogno (basilare o specialistica). E, qualora ce ne siano, anche i costi di gestione del personale e dei collaboratori.

 

COSTI DI CHIUSURA DELLA PARTITA IVA

Nel caso in cui decidessi di voler chiudere la partita IVA o trasformarla, magari passando da una società a una ditta individuale o alla libera professione avrai due possibilità:

  1. lasciarla inattiva per tre anni con la conseguente chiusura automatica che non prevede nessuna sanzione.
  2. Utilizzare il modello ComUnica

Il costo totale di chiusura è di circa 50 euro comprensivi di marca da bollo e SCIA(Segnalazione Inizio attività).

Per le società, la chiusura richiede l’ausilio di un commercialista in quanto vi sono molteplici adempimenti.

Spread the love

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *