SRLs significato e guida completa


Giulia

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Il significato di SRLs si può tradurre con la denominazione Società a Responsabilità Limitata Semplificata. A differenza di una SNC in cui ogni socio risponde illimitatamente per assolvere alle obbligazioni contratte (ovvero pagando il debito anche con il patrimonio personale) la SRLs fa ricadere la responsabilità sulla società e non sui singoli soci.

Ma l’aspetto più interessante della SRLs è quella di poter essere costituita solo con un spesa di registro di soli 202 euro. Stai forse pensando che la SRL per essere fondata deve avere un capitale minimo di diecimila euro? Ebbene, la regola non si applica con la SRLs. 

Infatti, la SRL e la SRLs sono due entità diverse con alcune caratteristiche che divergono tra loro, come per esempio la richiesta di una quota di capitale minimo per la sua costituzione. 

Quando nasce la Srls?

L’origine della SRLs risale al 2012. Tuttavia, nel 2022 la normativa fiscale e legislativa è intervenuta per apportare delle significative modifiche. Possiamo affermare, quindi, che la SRLs è la forma più moderna della classica SRL, secondo cui è la società a rispondere alle obbligazioni e non i singoli soci. E a cambiare sono anche le spese di apertura della pratica societaria. Nonché l’assenza della richiesta di un capitale minimo.

Per comprendere fino in fondo l’argomento, dovremo quindi approfondire quali sono le differenze tra le due forme societarie. E’, inoltre, opportuno sottolineare quali siano le agevolazioni che riguardano le formule generiche di società semplificate rispetto ad una start up innovativa. 

In questo modo, saremo in grado di scoprire se ci sono delle criticità. E capire, quindi, quale modello scegliere nel nostro caso. Per fare questo dovremo lasciarci consigliare da chi amministra, gestisce e costituisce le due tipologie di imprese. 

Non appena avremo deciso quale soluzione sia più conforme al progetto che abbiamo in mente, sapremo come muoverci per costituire la società. Grazie all’analisi iniziale del progetto, eviteremo di passare da una forma societaria all’altra andando a perdere tutti i vantaggi e le agevolazioni accumulate.

Quali sono le differenze tra una SRL a una SRLs?

La prima differenza che salta subito all’occhio tra queste due forme societarie è data dalla mancanza di uno statuto. Cosa significa a conti fatti? La SRL ordinaria può essere fatta a misura dei soci o dell’imprenditore. Questo significa che può assumere le fattezze redatte dal cuore della società, affinché diventi una forte rappresentanza della stessa.

La SRLs, invece, possiede un atto costitutivo standard, piuttosto rigido, che impedisce la formazione di una società a propria immagine e somiglianza. Il suo modello è poco modificabile e di vedute ristrette. Inoltre, le regole di amministrazione, gestione e di relazione fra i soci rimangono quelle previste dal Codice Civile nella formazione di una SRLs. A queste, poi, se ne aggiungono altre previste dall’atto costitutivo standard. Mentre nella SRL ordinaria, le regole sono più stringenti e protettive nei confronti dei soci.

Cosa comporta aprire una società con più soci?

Sappiamo che sia la SRL ordinaria sia la SRLs possono essere costituite da un singolo imprenditore o da più soci. Pertanto, se le norme che regolano i rapporti tra i soci poco interessano al singolo imprenditore, assumono una certa rilevanza quando bisogna collaborare con altri soggetti. 

La mancanza di una legislazione chiara ed esaustiva in termini di disciplina amministrativa tra i soci può creare un bel po’ di problemi. Nonché dissidi e dissapori che a lungo andare possono causare anche delle liti furiose. 

Purtroppo la collaborazione con i soci richiede delle forti dosi di diplomazia, affinché i rapporti non si incrinino fino a diventare pericolosi. A rischiare non è solo il legame di professionalità o di amicizia. Ma anche le fondamenta stesse della società.

Esempi pratici

Un esempio classico ci viene fornito nel caso in cui un socio volesse togliersi dall’impresa ed effettuare la cessione delle quote. Anche un mancato accordo o un accordo preventivo fra due soci potrebbe minare la salute della società. 

Un altro caso citabile riguarda il termine della durata di una società. Non essendo pianificato, infatti, ogni singolo socio può recedere dalla società formata senza giusto motivo. L’unico obbligo è quello di preavviso come previsto dalla normativa.

Perciò, capiamo perfettamente quanto sia importante trovare dei soci affidabili e poco propensi allo scontro. Ma soprattutto quanto questo modello sia calzante per chi decida di aprire la società come singolo imprenditore andando così a vanificare tutti gli svantaggi che questa formulazione presenta.

Quali sono le differenze tra la SRLs e la start up innovativa?

Per capire in maniera corretta la differenza fra la SRLs e la start up innovativa sarà utile fare un ritorno alle origini semantiche. Il significato di SRLs riguarda la tipologia intrinseca della società. 

Si tratta di un’impresa la cui forma giuridica al momento della costituzione diventa un’entità economica con facoltà di azione. Assume delle responsabilità e, a seguito di questi passaggi, rende conto a terzi (in particolare i clienti e i fornitori, e al fisco). 

La start up innovativa, invece, ha una valenza completamente diversa. La sua indicazione è alquanto esaustiva in quanto suggerisce, o meglio anticipa, la sua categoria di appartenenza. Si tratta di un’impresa contraddistinta da una forte spinta innovativa e tecnologica.

L’ordinamento legislativo ha promosso particolari agevolazioni per quest’ultimo tipo di categoria, poiché vi è necessità di riformulare le aziende vecchio stampo introducendo una corrente moderna e più tecnologica al tessuto economico nazionale.

SRLs significato e caratteristiche

La SRLs nasce con l’articolo 3 del Decreto Legislativo del 24 gennaio 2012. Come riferimento si usa il titolo Decreto sulle liberalizzazioni il quale a sua volta è stato convertito con Legge numero 27 in data 24 marzo 2012. 

Il motivo per cui il Governo è intervenuto con tale emendamento è stato quello di introdurre delle disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. In pratica, c’era un urgente bisogno di rendere più agevole la costituzione delle società al fine di promuovere la crescita economica italiana.

Sebbene all’inizio dell’articolo abbiamo detto che per costituire una SRLs bastano 202 euro, ciò corrisponde solo in parte. Questa forma societaria, infatti, è nata per promuovere lo sviluppo economico. Di conseguenza, le agevolazioni esistono nonostante siano circoscritte.

Per tutti gli altri casi in cui viene costituita la SRLs, tale forma societaria gode di alcune agevolazioni, purché la sua formazione segua il modello standard dell’atto costitutivo.

Quanto costa aprire una SRLs?

Cosa si intende per agevolazioni? Le società di nuova costituzione sono esentate dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria. A tal proposito, ci teniamo a specificare che si è tenuti comunque a pagare i diritti camerali. Alla fine, il costo totale di apertura di una SRLs costa all’imprenditore o ai soci solo 322 euro.

Va altresì sottolineato che l’importo da versare come spese di servizio non viene calcolato in base al reddito personale di ciascun membro della società o del singolo imprenditore. Si tratta, invece, di una quotazione fissa e invariabile.

E’ possibile aprire una SRLs senza notaio?

Per la costituzione di una nuova SRLs, i soci non sono tenuti a versare alcun contributo al notaio che andrà a stipulare l’atto, riducendo notevolmente le spese accessorie. 

A tal proposito, tuttavia, ci teniamo a sottolineare quanto sia complicata la procedura della costituzione della società seguendo il modello standard dell’atto costitutivo. Molto spesso, infatti, i tempi amministrativi diventano piuttosto lunghi. 

Di conseguenza, la maggior parte degli imprenditori si vedono costretti a richiedere l’intervento di un notaio per accelerare i tempi di costituzione e completare correttamente tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa dell’atto costitutivo. 

Pertanto, per quanto siano buoni gli intenti iniziali, alla fine quasi tutti gli imprenditori si trovano a pagare un importo di circa duemila o tremila euro come onorario al notaio. 

Perché un servizio notarile è così costoso?

Il notaio agisce come libero professionista al quale vengono assoggettate tutte le spese del caso. Di solito, ha una struttura lavorativa ben organizzata formata da dipendenti, uffici, utenze e componenti hardware e software che permettono di eseguire le varie mansioni. 

Tutte queste spese sono definite costi fissi e variabili e rientrano nelle voci ascrivibili a un’azienda vera e propria. Questo significa che un singolo atto di costituzione standard per una SRLs viene a costare al notaio circa settecento euro. 

Inoltre, nel 2013 i notai avevano aderito a un progetto chiamato l’Arancia.org, promosso dal Consiglio Nazionale del Notariato. Questo programma aveva come obiettivo quello di aiutare le persone a districarsi nel complicato mondo giudiziale e burocratico per la costituzione di nuove società. I professionisti che ne hanno fatto parte mettevano a disposizione le proprie competenze per indirizzare gli aspiranti imprenditori nella soluzione societaria più congeniale. Non a caso, la scelta in fase di costituzione è fondamentale per garantire il successo e la durata dell’impresa.

Purtroppo, oggi l’iniziativa non è più in vigore e non accenna a ripresentarsi. Almeno per il momento. Però abbiamo fiducia che nuove iniziative del genere si profilino all’orizzonte. Soprattutto prendendo in considerazione l’attuale crisi economica mondiale. In questo momento, infatti, è sempre più necessario dare un nuovo impulso strategico per lo sviluppo economico.

Quali sono gli svantaggi di aprire una SRLs?

L’unica pecca riscontrabile nella costituzione di una SRLs è l’atteggiamento delle banche e degli istituti di credito. Dal momento che il capitale da investire come fondo della società non può superare i 9.999 euro, infatti, le banche sono più restie a concedere dei crediti

Per quale motivo? Perché la nuova impresa è sul filo del rasoio per quanto riguarda l’accettazione dei requisiti minimi stabiliti dagli enti pubblici e privati. Soprattutto in ottica di una possibile partecipazione ad appalti o gare.

Come se ciò non bastasse, la società può essere costituita solo da persone fisiche e non da persone giuridiche. E questo cosa cambia? Tale presupposto non permette l’utilizzo degli odierni strumenti societari di controllo per monitorare le spese. Come può essere, per esempio, la creazione di una società holding. 

Trasformazione da cooperativa a SRLs: è possibile?

C’è però anche un aspetto positivo, soprattutto quando ci si riferisce alle società a qualifica sociale come le cooperative. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha espresso il suo parere riguardo il tema della perdita volontaria della qualifica di impresa sociale ad agosto 2020. E si è paventata la possibilità che un’impresa sociale diventi una SRL semplificata. Purché segua la normativa di riferimento, definita nel Decreto Legislativo numero 112 del 2017.

Pertanto la trasformazione può avvenire. A patto che la rotazione degli impegni lavorativi sia simile a una società di stampo aziendale. In questo caso, i ricavi non devono superare il 70% dei ricavi complessivi. E le società deve assumere un atteggiamento trasparente nei confronti dei lavoratori, degli utenti e di tutte le altre persone che entrano in contatto con essa.

Com’è regolata la SRL semplificata?

In questo paragrafo vorremmo raccogliere le leggi che regolano il complesso mondo delle SRLs. Così sarà possibile avere un pratico vademecum da sfogliare al momento del bisogno.

Il punto più importante da cui partire per districarsi nel reticolato normativo delle società semplificate parte dall’articolo numero 2463 bis del Codice Civile. Ad esso è stata poi aggiunta una parte di testo relativo all’articolo numero 3 del Decreto Legge del 24 gennaio 2012, numero 1.

Se si va a dare un’occhiata più approfondita al Registro delle Imprese, invece, si possono osservare una serie di emendamenti che interessano la formazione e la gestione di una SRL semplificata.

Per comodità elenchiamo i riferimenti in ordine cronologico. Il Decreto Legge numero 179 del 18 ottobre 2012 è stato modificato dalla Legge numero 221 del 17 dicembre 2012. Successivamente è stato aggiornato dal Decreto Legislativo numero 76 del 28 giugno 2013. Quest’ultimo, poi, è stato convertito dalla Legge numero 99 del 9 agosto del 2013. Tale emendamento ha infine subito altre due variazioni, che sono verificabili in sede di consultazione.

Ogni anno è entrato in vigore un nuovo decreto legge o un decreto ministeriale utile a conformare la regolamentazione alla situazione economica. Nonché alla crescita e allo sviluppo tecnologico. L’ultima modifica è avvenuta nel 2022 e ha ridisegnato i confini della forma societaria rendendola più accessibile. 

Perché l’apertura di una SRLs è difficile?

A questo punto verrà spontaneo chiedersi: “Come mai la normativa spinge per dare sviluppo all’attività economica ma rende il processo così complesso?”. Purtroppo si scontra l’esigenza con la possibilità. Ovvero, il bisogno di promuovere l’economia nazionale stando attenti a non favorire l’illegalità.

Quindi, se da una parte la giurisdizione ha l’intento di velocizzare la formazione di società affinché il tessuto economico fiorisca, dall’altra parte è necessario garantire la sicurezza. E il rispetto delle leggi affinché vengano costituite società di stampo non malavitoso.

Per questo motivo, il processo di costituzione di una SRLs diventa complesso. Proprio per ovviare a tale possibile illecito. Di conseguenza, in fase di costituzione non mancheranno verifiche sull’oggetto sociale, controlli finalizzati alla prevenzione di riciclaggio di denaro e attività illecite nonché la trascrizione di tutti i dati nei Pubblici Registri.

In questo contesto aggiunge la sua voce anche la normativa comunitaria. Attraverso la Direttiva dell’Unione Europea numero 101 del 2009, ai sensi dell’articolo 11, che prevede la richiesta di una formula standard dell’atto pubblico come atto costitutivo di una società e un controllo preventivo (di tipo amministrativo e giudiziario) per quanto riguarda i termini della legalità fiscale.

Riprendendo il concetto del titolo, possiamo affermare dunque che lo Stato è ben disposto nell’addossarsi i costi della costituzione della società di tipo SRLs. In particolare per quanto riguarda le spese del notaio. Tuttavia, richiede un controllo serrato per la parte legale. E vuole sviscerare fino in fondo le finalità della costituzione della nuova società.

Come aprire una SRLs?

Nella costituzione di una nuova SRLs l’imprenditore e i soci dovranno rivolgersi a due figure chiave: il notaio e il commercialista. Il notaio, come abbiamo già anticipato, è facoltativo. Sebbene la procedura degli adempimenti sia piuttosto complessa da svolgere da soli. Il commercialista, invece, è un’opzione obbligata.

La consulenza del notaio servirà a predisporre l’atto costitutivo modellandolo al sistema standard. Inoltre, sarà sempre suo compito: 

  • stipulare il modello standard
  • registrare l’atto all’Agenzia delle Entrate 
  • iscrivere la società nel Registro delle Imprese. 

Per svolgere quest’ultima mansione saranno necessari alcuni dati societari. Come il codice fiscale relativo alla società e l’indirizzo email di posta elettronica certificata, la cosiddetta PEC. Solo dopo la registrazione presso il Registro delle Imprese la società può aprire un conto corrente bancario o postale. E iniziare l’attività lavorativa vera e propria.

Il commercialista, invece, ha il compito di registrare l’inizio dell’attività della società appena formata presso la Camera di Commercio. La sua entrata in scena sarà successiva al lavoro svolto dal notaio e non in contemporanea.

La registrazione dei ricavi e dei profitti, i costi di gestione e di mantenimento, le imposte e le tasse da pagare sono pressoché identiche. Sia per una SRL ordinaria, che per una SRL semplificata. Le operazioni e gli adempimenti, quindi, si eguagliano a livello fiscale. 

Meglio aprire una SRL ordinaria o una SRL semplificata?

La domanda è lecita, sebbene la risposta non sia così semplice come potrebbe apparire in un primo momento. 

Come abbiamo visto dando un’occhiata veloce alla costituzione di una SRL ordinaria e di una SRL semplificata, la seconda opzione appare quella più vantaggiosa. Nonostante ciò, esistono delle limitazioni piuttosto importanti. E’ proprio per questo motivo che prima di prendere una decisione in merito è bene valutare tutti i pro e i contro. Così da avere una visione d’insieme più precisa e dettagliata.

Se andiamo a considerare i costi iniziali di apertura della società, ad esempio, a vincere è sicuramente la SRL di tipo semplificato. Se vogliamo aprire una start up innovativa, poi, l’investimento iniziale è alquanto esiguo poiché si attesta sui duecento euro circa. Anche se, come abbiamo visto, questo dettaglio è da prendere con le pinze. Gli adempimenti utili a formare l’atto costitutivo standard della società, infatti, sono talmente complessi che solo un numero esiguo di imprenditori si destreggia senza il supporto di un notaio. Se da una parte si pensa di risparmiare, infatti, ci si trova dall’altra parte a dover pagare un conto alto al notaio. Pur di velocizzare il processo.

Il capitale minimo richiesto

La costituzione di una SRLs, inoltre, non richiede un capitale minimo di diecimila euro (come accade in una SRL ordinaria). Anzi, deve sottostare per termini di legge entro i 9.999 euro. Per cui l’investimento si abbassa ulteriormente. Questo dettaglio è una lama a doppio taglio, dato che crea un vantaggio ma anche un aspetto alquanto negativo.

A conti fatti però le agevolazioni terminano qui. E abbiamo visto non sono poi queste grandi agevolazioni. Anche perché la gestione dei costi fiscali, amministrativi e burocratici, rimane pressoché identica a una SRL ordinaria. E, quindi, a livello di tasse e imposte, sebbene si stia parlando di una società appena formata, non esistono forme di agevolazione. 

La richiesta di finanziamento alle banche

Come se ciò non bastasse gli istituti di credito non sono così propensi a concedere dei crediti alle SRL semplificate. Per cui possono ostacolare la partenza della società. Quindi, a meno che non si possa contare su un fondo, eventualmente disponibile, per contrastare gli ostacoli e le problematiche che si possono presentare lungo il percorso aziendale, si rischia di fare una brutta caduta.

Lo Statuto della società

La mancanza di uno statuto performante alla società che si andrà a creare è un altro punto a sfavore delle SRLs. La SRL ordinaria può creare uno statuto che vada a comprendere le priorità dell’azienda così da conformarla nel modo migliore. 

A differenza, una SRL semplificata segue uno statuto standard piuttosto rigido. E non lascia possibilità di adattamento al modello di azienda che abbiamo in mente. Proprio questa inflessibilità lascia aperto degli spiragli che possono comprometterne la salute. 

In particolare, facciamo riferimento al rapporto tra i soci. questi, infatti, non sono regolamentati e incasellati in quadri ben precisi. E, di conseguenza, si lascia spazio a possibili rimostranze e dissidi. Il problema non è auspicabile nel caso in cui sia un singolo imprenditore ad aprire una SRLs.

Pertanto, possiamo consigliare di valutare attentamente questo punto qualora la società fosse costituita da più soci. Mentre potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore di una SRLs quando a formare la società è un solo soggetto fisico.

La natura dei soci

Un ultimo aspetto da valutare è proprio la soggettività fisica o giuridica. Nella SRL ordinaria i soci possono essere sia di natura fisica che di natura giuridica. Ovvero possono presentarsi sotto forma di altre società in veste di soggetto giuridico.

Per quanto riguarda le SRLs, invece, sono ammessi solo i soci fisici. E viene esclusa, così, di fatto la possibilità che rientrino anche altre società nella gestione dell’impresa semplificata. Ciò implica che in una SRL ordinaria i soci possono versare quote monetarie, opere e servizi. Mentre per la SRLs partecipano solo versando degli importi di ordine monetario. 

Cosa fare quando si è indecisi sulla scelta?

C’è da considerare che se si decidesse dopo alcuni anni di variare la società da gestione semplificata a gestione ordinaria si andrebbero ad annullare tutti i vantaggi riscossi nel primo anno. In questo specifico caso, infatti, si dovrebbe ricominciare il percorso da zero. E ripetere la costituzione di una società con parametri completamente differenti.

Chiedere una consulenza fiscale

Ecco perché bisogna ponderare fin dall’inizio la scelta. E decidere sul da farsi solo quando si sono risolte tutte le obiezioni in merito. Meglio ancora se ci affidiamo ai consigli di un notaio e di un commercialista. Grazie alla loro competenza ed esperienza, potremo scoprire qual è la forma societaria che meglio si adatta al nostro progetto imprenditoriale.

Contattare altri imprenditori

Inoltre, potremmo anche contattare altri imprenditori che prima di noi si sono mossi in una direzione rispetto a un’altra. Non c’è da sottolineare quanto sia importante ascoltare entrambe le esperienze. In questo modo si può avere sulla bilancia due visioni differenti.

Gli imprenditori e i professionisti, così come i notai e i commercialisti, ci forniranno un punto di vista completamente diverso. E grazie a questo confronto saremo più misurati nella scelta finale. La cosa importante è quella di valutare il progetto a 360 gradi, toccando il piano fiscale, giuridico e gestionale.

Come prendere la decisione finale?

La decisione finale, tuttavia, deve essere sempre presa insieme ai soci. Altrimenti si sta già partendo con un piede in fallo. Come abbiamo visto, ci sono poche forme di protezione e di tutela in caso di controversie tra soci. E la scelta di una singola persona di abbandonare la società potrebbe compromettere la riuscita stessa dell’impresa. Soprattutto nella fase di lancio del progetto. Dal momento che il socio è tenuto solo a rispettare i tempi canonici di preavviso e non a dare un giustificato motivo per l’allontanamento, infatti, possiamo capire quanto sia rischioso iniziare un’attività se non si è tutti ben allineati sul progetto.



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